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I predatori dell'arca perduta

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Titolo originale: Raiders of the Lost Ark
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1981
Durata: 110 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,35:1
Genere: avventura, azione, commedia, fantastico
Regia: Steven Spielberg
Soggetto: George Lucas, Philip Kaufman
Sceneggiatura: Lawrence Kasdan
Produttore: Frank Marshall
Produttore esecutivo: George Lucas e Howard Kazanjian
Fotografia: Douglas Slocombe
Montaggio: Michael Kahn
Effetti speciali: Industrial Light & Magic
Musiche: John Williams
Scenografia: Norman Reynolds

Interpreti e personaggi

Harrison Ford: Indiana Jones
Karen Allen: Marion Ravenwood
Paul Freeman: René Belloq
Ronald Lacey: Arnold Ernst Toth
John Rhys-Davies: Sallah
Denholm Elliott: Dott. Marcus Brody
Alfred Molina: Satipo
Wolf Kahler: Col. Herman Dietrich
Anthony Higgins: Magg. Gobler
Don Fellows: Col. Musgrove
William Hootkins: Magg. Eaton
Fred Sorenson: Jock
Sonny Caldinez: Mean Mongolian
Pat Roach: Grosso meccanico tedesco
Tutte Lemkow: Imam
Souad Messaoudi: Fayah
George Harris: Simon Katanga

Doppiatori italiani

Edizione originale
Michele Gammino: Indiana Jones
Paila Pavese: Marion Ravenwood
Sandro Iovino: René Belloq
Sergio Fiorentini: Arnold Ernst Toht
Renato Mori: Sallah
Sergio Rossi: Dott. Marcus Brody
Mauro Gravina: Satipo
Paolo Poiret: Col. Herman Dietrich
Sandro Acerbo: Magg. Gobler
Gianfranco Bellini: Col. Musgrove
Gianni Marzocchi: Magg. Eaton
Anna Miserocchi: Fayah
Romano Ghini: Simon Katanga

Ridoppiaggio (2009)
Pino Insegno: Indiana Jones
Chiara Colizzi: Marion Ravenwood
Antonio Sanna: René Belloq
Franco Mannella: Arnold Ernst Toth
Alessandro Rossi: Sallah
Rodolfo Bianchi: Dott. Marcus Brody
Francesco Meoni: Satipo
Sergio Lucchetti: Col. Herman Dietrich
Gianfranco Miranda: Magg. Gobler
Oliviero Dinelli: Col. Musgrove
Gaetano Varcasia: Magg. Eaton
Enrico Pallini: Jock
Daniela D'Angelo: Fayah
Enrico Di Troia: Simon Katanga

Non sono gli anni, amore, sono i chilometri.

Trama

Perù, 1936.
Il Professor Henry Walton Jones Jr. (Harrison Ford), stimato ed occhialuto docente universitario di archeologia all'Università di Princetown, ha una seconda vita totalmente differente da quella accademica: indossati cappello e frusta, è un abile cacciatore di tesori ed antiche reliquie, che però non ricerca per un puro tornaconto personale, ma per puro interesse sociale, in quanto pensa che i tesori lasciati da civiltà passate debbano essere a disposizioni di tutti nei musei.

Il Professor Henry Jones Jr., in arte Indiana Jones
Il Professor Henry Jones Jr., in arte Indiana Jones

Nella foresta peruviana, il Professor Jones, che quando è nei panni dell'avventuriero si fa chiamare semplicemente "Indiana", sta per l'appunto cercando un nuovo reperto, ovvero una statuetta raffigurante un idolo della fertilità, nascosta in un enorme tempio nascosto nella giungla.

Il Professor Henry Jones Jr., in arte Indiana Jones
René Belloq, l'archeologo francese senza scrupoli al soldo dei nazisti

Dopo aver superato molti letali trabocchetti, messi a guardia del prezioso feticcio, purtroppo la reliquia gli sarà sottratta da René Belloq (Paul Freeman), un archeologo francese senza troppi scrupoli, dedito solo a fare quanti più soldi possibile con la rivendita di preziosi oggetti antichi.

Il Professor Henry Jones Jr.
Indiana Jones negli occhialuti panni del professore universitario

Tornato scornato alla sua università, e lagnatosi dell'accaduto con il suo amico direttore di museo Marcus Brody (Denholm Elliott), Jones riceve l'inaspettata visita di due agenti dell'intelligence statunitense, che mettono al riguardo i due amici di un insolito accadimento, sicuramente di loro interesse: i nazisti della potentissima Germania di Hitler sarebbero sulle tracce della mitica e misteriosa Arca dell'Alleanza di giudaica tradizione. un manufatto ritenuto divino e dai poteri sovrannaturali, che i tedeschi potrebbero usare per potenziare il loro già temibile arsenale bellico.
Tuttavia, sebbene già molto vicini alla scoperta della reliquia, ai nazisti manca un artefatto fondamentale: l'amuleto di Ra, in possesso di Abner Ravenwood, ex professore di archeologia amico di Jones, sparito da anni nel Nepal.

Sull'amuleto è riportata la misura esatta per costruire l'asta di Ra, ovvero un bastone che, posizionato opportunamente in un particolare 'plastico' della città di Tanis, può rivelare la posizione esatta dell'Arca dell'Alleanza.

Marion Ravenwood, la vecchia fiamma di Indiana
Marion Ravenwood, la vecchia fiamma di Indiana

Smessi i panni del professore, Jones si infila quelli di Indiana, e parte per il Nepal per rintracciare Ravenwood e con lui l'ambito medaglione, ma nel freddo paese asiatico trova solamente sua figlia Marion (Karen Allen), che gestisce a modo suo un locale abbastanza malfamato.
Trai due non corre esattamente buon sangue, causa una passata e turbolenta relazione, ma i dissapori cesseranno forzatamente all'arrivo del terribile Arnold Ernst Toth, spietato gerarca della Gestapo ed anche lui sulle tracce del medaglione di Ra.
Dopo una violenta colluttazione con i nazisti, in cui il locale di Marion viene completamente bruciato, la bell'avventuriera decide di seguire Indiana, con l'intento di farsi rimborsare dei danni subiti.

Marion Ravenwood, la vecchia fiamma di Indiana
Il cattivissimo Arnold Ernst Toth, gerarca della Gestapo sulle tracce del medaglione di Ra

Raggiunto finalmente l'Egitto, Indiana e Marion vengono accolti da Sallah (John Rhys-Davies), vecchio amico di Jones che lo informa sullo stato della situazione: i tedeschi sono ormai vicinissimi al mitico 'Pozzo della Anime', il luogo dove sarebbe custodita la prezione arca, ma sembra che stiano scavando a vuoto, anche conoscendo - non si sa come, visto che non hanno il medaglione di Ra - l'esatta posizione in cui cercare.

Sallah
Sallah, il contatto di Indiana Jones a Il Cairo, che lo aiuterà a trovare il Pozzo delle Anime

A capo degli scavi ed al soldo del crudele Colonnello Herman Dietrich, c'è la nemesi di Jones, ovvero Belloq, che in poco tempo è riuscito a riportare alla luce del sole la città di Tanis, in passato completamente sommersa da una micidiale tempesta di sabbia durata addirittura un intero anno.
Venuti subito allo scontro con un gruppo di nazisti, Marion viene creduta morta in una violenta esplosione in un camion.

I datteri fanno male.

Fatto tradurre il medaglione, Jones e Sallah scoprono così che le indicazioni per costruire l'asta di Ra sono riportate su entrambi i lati, e proprio questo ha frenato Belloq ed i suoi uomini, datosi che il francese è riuscito ad ottenere la copia di una sola delle facce del medaglione, rimasta marchiata a fuoco sulla mano di Toth durante l'incidente in Nepal.
Costruita l'asta di dimensioni esatte, Indiana e Sallah riescono ad intrufolarsi negli scavi tedeschi, e a scoprire l'esatta ubicazione del Pozzo delle Anime.

Indiana scopre l'ubicazione del Pozzo delle Anime
Indiana scopre l'ubicazione del Pozzo delle Anime

Sceso nel pozzo, poco distante da dove stanno inutilmente scavando i tedeschi, Indiana però lo trova pieno zeppo di serpenti, gli unici animali che Indy non riesce proprio a sopportare.
Individuata l'arca, Jones non fa in tempo a metterci le mani sopra che i nazisti, guidati da Belloq, asportano il prezioso cimelio e lasciano solo a morire l'archeologo, in compagnia di una Marion ancora viva e vegeta.

È il destino dell'archeologo quello di vedere frustrati anni e anni di lavoro e ricerche.

Scampati in qualche modo alla morte nel Pozzo delle Anime, Indiana e Marion riescono addirittura a saborare l'aereo sul quale l'arca sta per essere trasporata e, dopo un avvincente e spericolato inseguimento in camion, l'indomito professore riesce addirittura a recuperare la preziosa reliquia, imbarcandola clandestinamente sulla nave di pirati di Simon Katanga, un amico di Sallah.
Purtroppo però, la nave di Katanga sarà in breve abbordata e perquisita dai un micidiale sottomarino U-Boot, ed i tedeschi riusciranno così a riprendere il possesso dell'arca.

Il pozzo delle anime
Il Pozzo delle Anime, pieno zeppo di serpenti

Momentaneamente sconfitto ma ancora di certo non domato, Indiana riesce ad intrufolarsi nel sommergibile, per raggiungere un'isoletta in prossimità di Creta, dove Belloq, ormai in delirio d'onnipotenza, decide di eseguire un complesso antico rituale ebraico per accetarsi dei poteri senzazionali dell'arca prima di consegnarla a Hitler.

Il pozzo delle anime
Belloq si appresta ad aprire l'arca

Presto scoperto dai soldati, Indiana è catturato e legato assieme a Marion ad un palo, mentre Belloq vestito da gran sacerdote giudeo apre l'arca, scoprdoci però soltanto un mucchio di polvere.

Papà ti aveva capito subito, sai?
Diceva che eri uno spostato.

Ma l'arca è davvero di origine divina, e Belloq con tutti i nazisti lo scoprono ben presto: tremende scariche di una non meglio specificata energia soprannaturale mandano in tilt ogni apparecchiatura elettrica, mentre delle dirompenti fiammate ultraterrene uccidono orribilmente tutti i soldati, compresi Toth e Dietrich, facendo infine esplodere anche Belloq.

L'arca dell'Alleanza scatena tutti i suoi poteri divini sulle truppe di Hitler
L'arca dell'Alleanza scatena tutti i suoi poteri divini sulle truppe di Hitler

Indiana Jones suggerisce a Marion di non guardare e, tenendo entrambi gli occhi chiusi, riescono a sopravvivere alla terrificante punizione divina che decima tutti i nazisti.
Rimasti così così i soli sopravvissuti, Jones e Marion tornano a Washington, ma le speranze del professore di analizzare e studiare la portentosa arca vengono smorzate sul nascere dai governativi americani, che nascondono la terribile reliquia in una cassa, a sua volta stoccata in un immenso magazzino pieno di altre casse identiche.

Gli eroi

Indiana Jones
Prof. Henry Walton "Indiana" Jones Jr.

Brillante professore di archeologia all'Università di Princetown, ha una frenetica doppia vita come cacciatore di antichi tesori ritenuti perduti.
Al contrario di quello che lascia intuire l'introduzione del personaggio, il Professor Jones è totalmente disinteressato all'aspetto economico delle reliquie che caccia, ma gli preme solamente la loro importanza storica, e lo studio accurato che se ne può fare.
Per questo ritiene che tutte le cose belle dell'antichità dovrebbero essere messe pubblicamente a disposizione di tutti nei musei, e non nelle collezioni private.
Armato della sua inseparabile frusta, della quale è eccezionalmente esperto nel maneggio, è sempre in giro per il mondo alla ricerca di nuovi, preziosi manufatti.
Viene ingaggiato dai servizi segreti del suo Paese per indagare sulla misteriosa "Arca dell'Alleanza", una reliquia dai fantomatici poteri divini che stanno ricercando con una certa foga anche i nazisti.
Riuscirà, anche se molto fortunosamente, a ritrovare la leggendaria arca, ed ingaggerà un furioso scontro con i tedeschi, prima dell'epico finale in cui l'antico manufatto scatenerà tutta la propria potenza mistica contro le truppe del Fuhrer.
Il Professor Jones ha scelto il soprannome di "Indiana", come vi verrà a sapere nel terzo capitolo della saga, in omaggio al suo fedele cane, amico della sua giovinezza.

Marion Ravenwood
Marion Ravenwood

Giovane e cocciuta avventuriera, figlia del vecchio amico di Indy, il suo ex professore universitario Abner Ravenwood, di cui da anni si sono perse le tracce nell'estremo oriente.
Gestisce un malfamatissimo locale per loschi figuri nel Nepal, che verrà sistematicamente raso al suolo dai nazisti, in cerca del medaglione di Ra, di cui la bella ragazza è in possesso (lascito del padre).
Non proprio felicissima di rivedere la sua ex fiamma Indiana Jones, gli si appiccicherà comunque addosso stile ombra, ufficialmente per recuperare i soldi del locale andato in malora per sua colpa, ma evidementemente per ben altri motivi, più sentimentali.
Assieme ad Indy, sarà l'unica a salvarsi dalla furia distruttrice dell'arca.
La ritroveremo nel quarto capitolo della saga, a distanza di molti anni e con un'incredibile sopresa per il Professor Jones.

Sallah
Sallah

Furbo intrallazzone egiziano amico di Indy da molto tempo, che conosce Il Cairo come le sue tasche e che aiuterà il suo compagno di tante avventure archeologo a scoprire l'ubicazione del Pozzo delle Anime (oltre che a salvargli la vita da un dattero avvelenato).
Ha tantissimi figli, otto od addirittura nove, ed è uno dei più grandi amici di Indy.
Lo ritroveremo, sempre simpatico come non mai, nell'epico terzo capitolo della saga.

Sallah
Marcus Brody

Il direttore del museo dove Indiana Jones porta i preziosi manufatti che recupera nei suoi spericolati ed avventurosi viaggi attorno al mondo.
Sebbene uomo di grandissima cultura e di elevata e signorile apparenza, è incredibilmente sbadato ed alquanto goffo, totalmente inadatto all'azione.
Recita una piccola parte in questo film, per poi ritornare - a grande richiesta dei fan - nel terzo episodio della saga, con molto più risalto.

Gli artefatti presenti nel film

Chachapoyan Fertility Idol
Idolo della fertilità Chachapoyan

Conosciuto confidenzialmente come "l'Idolo Dorato" è una piccola statuetta d'oro, dalle proporzioni testa/corpo deformate.
Viene ritrovata da Indiana Jones in un tempio in sud america, protetta dai profanatori da un micidiale sistema di trabocchetti mortali.
Pesa approssimativamente tre libbre (circa 1.36 Kg), e le dimensioni consentono di trasportarla anche con una mano sola.
Nella finzione del mondo di Indiana Jones, è un idolo della tribù Chachapoyan, in Perù.
Sebbene sia una reliquia di fantasia, Lucas e Spielberg ne hanno forgiato l'aspetto sulla famosa "Statua del parto di Dumbarton Oaks", una scultura atzeca raffigurante una donna durante il parto, di proprietà della collezione del Dumbarton Oaks a Washington D.C. negli USA.

L'Arca dell'Alleanza
Arca dell'Alleanza

La storica arca costruita dal popolo ebraico millenni prima del periodo d'ambientazione del film, che simboleggia il patto (alleanza, per l'appunto) che il dio YHWH ha stipulato con il suo popolo adoratore, commissionata direttamente da lui a Mosé, così come raccontanto nel libro dell'Esodo della Bibbia.
Secondo quanto riporta il libro, era una cassa di legno d'acacia rettangolare, rivestita d'oro sia internamente che esternamente, con un coperchio sovrastato da due statuette degli angeli cherubini alati.
Misurava due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza ed altezza, quindi nel Sistema Internazionale circa 110x66x66 cm.
Veniva sollevata a braccia, grazie a quattro anelli d'oro posti ai lati (due per lato) nei quali s'infilavano due bastoni di legno, anch'essi dorati.
All'interno, la tradizione voleva conservati il bastone del fratello di Mosé, Aronne (bastone magico, usato per volontà divina per compiere i miracoli davanti al Faraone), un vaso dorato contenente la manna, il cibo divino inviato da Dio agli ebrei e, ultimo ma non ultimo, i resti delle tavole della legge, le prime scritte da Dio e successivamente infrante da Mosè nel suo scatto d'ira verso il suo popolo corrotto.
Secondo il mito, Dio stesso comunicava le sue volontà a Mosè tramite l'arca, manifestandosi seduto su un trono esattamente nel mezzo degli angeli cherubini.
Le scritture bibliche riferiscono che l'arca fu portata ovunque nel peregrinare degli ebrei nel deserto, e che successivamente, dopo vari cambi di località, fu messa da Re Salomone nel suo leggendario tempio.
Dal VI secolo a.C., con l'arrivo dei babilonesi a Gerusalemme, dell'arca si persero le tracce.
Secondo la tradizione l'arca emetteva una luce divina, e poteva folgorare a morte chiunque avesse tentato di avvicinarvisi, non rispettando il divieto assoluto di distanza minima.
Non tutti potevano trasportarla: tale compito era dato in esclusiva ai leviti, membri discendenti dalla storica tribù di Levi.
L'arca vista nel film è coerente con ciò che dicono le scritture, così anche i suoi supposti poteri divini di folgorazione: quando viene aperta da Belloq, l'arca scatena tutto il suo devastante potere, uccidendo chiunque la stesse guardando in quel momento.
Nel film l'arca si trova nell'immaginario "Pozzo delle Anime", un tempio sepolto nella sabbia sotto Tani, in Egitto.

Sviluppo e produzione

Spielberg, Ford e Lucas
Spielberg, Ford e Lucas, ovvero la 'trimurti' che ha permesso alla saga di Indiana Jones di diventare un grande successo mondiale
La fortunata saga del più celebre archeologo del grande schermo è originata dalla fervida immaginazione di George Lucas, già creatore dell'altra celeberrima saga di "Star Wars", che diventò una vera e propria epopea di culto alla fine degli anni '70, rendendo Lucas uno degli sceneggiatori più brillanti e fantasiosi di Hollywood.
Il buon George costruisce il suo Indiana Jones un po' sul suo stesso modello di eroe che avrebbe voluto essere da ragazzo: avventuroso, leale, un po' spaccone e un po' patriota, ovviamente col fascino del grande latin lover.
Esattamente come si scoprirà nel terzo capitolo della saga, il soprannome da battaglia del professor Jones, ovvero "Indiana", viene dal cane avuto in gioventù da Lucas.
Preso dalla regia della saga di "Star Wars", George Lucas passò l'idea di Indiana Jones al suo amico Steven Spielberg, che fu entusiasta della sceneggiatura.
Inizialmente il nome dell'archeologo sarebbe dovuto essere "Indiana Smith", ma Spielberg cambiò il cognome in Jones in quanto detestava il suono "Indiana Smith".
Durante il casting, inizialmente la parte di Indy sarebbe dovuta andare al fustaccio degli anni '80 per eccellenza, ovvero il baffuto Tom Selleck, ma questi dovette rifiutare per via del contratto in esclusiva che lo legava alla serie cult "Magnum P.I.".
La scelta quindi ricadde su Harrison Ford, già pallino di Lucas nella saga di "Guerre Stellari" nei panni di Han Solo, ed i risultati furono comunque eccezionali: Ford diventò iconico nel ruolo di Indy, per un successo inarrestabile che lo fece diventare uno degli attori di punta di tutti gli anni '80.

Richiami e marchio di fabbrica

Harrison Ford è Indiana Jones
L'immagine di Harrison Ford con il cappello Fedora e la frusta è divenuta iconica nel corso degli anni

Il film, di pura avventura e che mescola sapientemente grande azione, fascino dell'esplorazione e intrigo sulla cosidetta 'archeologia misteriosa' fu un successo così grande che diede origine a tutto un filone specifico di cloni, alcuni riuscitissimi (come lo spassoso "All'inseguimento della pietra verde" con Michael Douglas) ed altri molto meno.
La frusta ed il cappello Fedora di Indy fecero immediatamente breccia nei cuori degli spettatori, che si immedesimarono totalmente con l'accattivante avventuriero, anche grazie ad un azzeccatissimo contesto storico in cui sono ambientate le sue avventure (poco prima della Seconda Guerra Mondiale) ed i nemici che deve affrontare, ovvero gli odiati nazisti.
Il film diventerà prestissimo un cult inter-generazionale, famosissimo ed immediatamente riconoscibile da chiunque.

Accoglienza

La recensione di indiana jones e l'arca perduta
Uscito per la prima volta negli USA nel 1981 fu immediatamente un grandissimo successo, incassando al primo giro oltre 200.000.000 di dollari, più o meno come il grande successo dell'annata precedente, "L'Impero colpisce ancora", sempre di George Lucas.
Visto il grandissimo successo, il film venne riproiettato anche l'anno successivo, in quel 1982 che segnò il record del campione d'incassi "E.T. l'extraterrestre", ovviamente sempre a firma di Spielberg.
Anche con la seconda produzione, il film guadagnò degna cifra: altri 21 milioni di dollari, che convinsero i produttori a proporre anche una terza proiezione nel 1983, che incassò 11 milioni di dollari.
Globalmente, il film incassò circa 380 milioni di dollari, e nel 1999 è stato scelto per la conservazione nel prestigioso National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
A livello di Oscar dell'Accademy Award, ne vinse ben quattro: migliore scenografia, miglior montaggio,
miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali.

Colonna sonora

Ricordato come uno dei film con l'accompagnamento musicale più bello in assoluto per il proprio periodo (ed anche oltre) buona parte del successo del film lo si deve anche alla meravigliosa "The Riders March", semplicemente uno dei temi musicali più epici di tutta la storia del cinema mondiale.
Forse secondo solo al tema di "Ritorno al Futuro" (almeno per me), è comunque un tema leggendario, che gasa al punto giusto e che infonde ai momenti topici della pellicola tutta la spettacolarità necessaria... E forse anche di più.

Distribuzione in home video

"I predatori dell'arca perduta" è anche conosciuto per l'essere stato uno dei primi film ad essere distribuiti nello sfortunato Laserdisc (sia in formato widescreen che adattato in 4:3 con la tecnica del 'pan and scan'), mentre fu distribuito anche nel comune VHS ed anche nel Betamax della Sony (nell'epoca della celebre lotta tra i due formati).
Sul finire degli anni '90 fu anche riproposto rimasterizzato in THX (sempre in VHS), mentre nel 2003 uscì la prima edizione totalmente digitale in DVD.
Per una versione in HD, toccherà attendere il 2012, con l'uscita della versione Blu-Ray.

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