Lo smoking: consigli per indossarlo
- Come si chiama lo smoking nelle altre lingue?
- Quando e perché è nato lo smoking?
- Quando si indossa lo smoking?
- Com'è fatto lo smoking?
- Com'è fatta la giacca dello smoking?
- Come sono fatti i pantaloni dello smoking?
- Fusciacca o panciotto?
- La cravatta dello smoking
- La camicia dello smoking
- Le scarpe per lo smoking
- Le calze per lo smoking
- Le rifiniture dello smoking: i gemelli
- Che segnatempo abbinare allo smoking?
- Fazzoletto, garofalo, ninnoli e ciondoli vari: pochi e di buon gusto
- Il soprabito per lo smoking
- Smoking sartoriale o confezionato?
- Conviene prendere lo smoking a noleggio?
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Classico nero, vivace cremisi, elegante e raffinato blu notte, 'tropicale ed estivo' con giacca bianca, visto su riviste patinate e su programmi televisivi mondani, ammirato e pure un po' invidiato per la sua naturale, eppure non semplice e scontata, portabilità 'da gran sera'...
Come volete, volete, ma lo smoking conserva sempre il fascino senza tempo dell'evento speciale per un'occasione speciale.
Il fascino di un abito un tempo non particolarmente formale, ma che è divenuto negli anni il simbolo di quella mondanità, ormai quasi scomparsa nel mondo secolarizzato, che al popolino comunque ancora piace.
Uno smoking 'midnight blue' di chiara foggia anni '60
Al contrario del frac (o marsina), ai giorni nostri praticamente dismesso se non in rarissime occasioni e contesti, lo smoking ancora è ancora abbastanza 'accessibile' all'uomo comune, anche se le occasioni per indossarlo non sono poi così frequenti... A meno che non siate attori di grido o gente di mondo.
Fatto sta che, per un motivo o per l'altro, il fascino della cravatta nera è comunque intatto anche nei giorni nostri.
Non dovete di certo essere George Clooney o Humphrey Bogart per indossarlo; così come non dovete necessariamente sfilare sul tappeto rosso di Hollywood per avere l'opportunità di mostrarlo.
Questo, è fuor di dubbio.
Però, anche se è un abito non rigidamente codificato, come molte cose della vita anche lo smoking segue delle sue regole, più o meno standard.
Quest'articolo è pensato proprio per aiutarvi nella scelta dell'abito, dei suoi accessori, delle sue etichette del buon gusto e, per farla in breve, per aiutarvi nel far conoscenza di uno degli abiti da uomo più suggestivi ed eleganti.
Perciò, buona lettura!
Come si chiama lo smoking nelle altre lingue?
Come molte altre cose della vita, anche lo smoking ha molti nomi, a seconda del luogo e della lingua usata dalla gente che lo indossa.
Nell'Europa continentale (quindi escluso il Regno Unito) e in buona parte del mondo, viene chiamato come da noi smoking, oppure cravatta nera.
Una giacca da smoking con i revers a lancia
Nel Regno Unito, viene chiamato comunemente 'black tie' (per l'appunto, cravatta nera), oppure anche 'dinner jacket' (giacca da cena), o anche, molto più raramente, 'black jacket' (giacca nera).
Quasi tutti gli inglesi, comunque, sanno che in Europa è chiamato semplicemente smoking, quindi se vi sbagliate e lo chiamate 'smoking jacket', nella stragrande maggioranza dei casi, vi capiranno (a meno che non stiate parlando con un emerito idiota).
Negli Stati Uniti potete chiamarlo sempre 'black tie' e tutti (o quasi) vi capiranno, mentre se lo chiamate 'tuxedo' sarete sicuri che vi capiranno tutti.
Se lo chiamate 'smoking', molto probabilmente, intenderanno che volete fumare oppure che avete il vizio del fumo (a seconda del contesto e del vostro inglese più o meno maccheronico), quindi è decisamente sconsigliato.
In Austrialia e gli altri Paesi anglofoni in generale, va bene 'black tie' o 'dinner jacket'.
Quando e perché è nato lo smoking?
Come molti altri abiti e mode varie, è abbastanza difficile stabilire con esattezza la nascita dello smoking. O meglio, almeno delle linee guida principali dell'abito.
Comunemente si ritiene che l'abbozzo dello smoking che indossiamo ai giorni nostri sia nato nella sartoria londinese "Poole & Co." ma anche qui c'è chi dissenta.
Come stiano effettivamente le cose, è difficile saperlo, e forse anche inutile; fatto sta che sappiamo per certa quale fosse la funzione primaria dell'abito, almeno al tempo in cui fu (in parte) codificato: proprio come lascia intuire il suo nome infatti era usato per 'fumare'.
Il sigaro in primis, specie nei salottini alla moda dell'alta borghesia di fine '800.
Era difatti (e lo è ancora, per certi versi), una giacca molto comoda, seppur di una certa estetica sobria e piacevole, di fattura abbastanza pesante e colore scuro, ottima per assorbire le grandi quantità di fumo e non rovinarsi gli altri abiti.
Col tempo poi, come tante altre cose, il completo perse la sua funzione primaria per la quale era stato inventato e, complice anche il gusto modaiolo cambiato, verso gli anni '20 del passato secolo assunse quella funzione di vestito abbastanza formale, decisamente elegante ma sobrio, perfetto per i ricevimenti e le feste mondane dove però non era richiesto l'uso della più costosa, e di certo impegnativa, marsina.
Oggi giorno, complice il predomino pressoché totale dello stile 'casual' anche per occasioni più o meno formali, lo smoking viene usato più raramente che un tempo, sebbene le occasioni per indossarlo ancora ve ne siano.
Quando si indossa lo smoking?
Come detto in precedenza, anche se ormai è un abito decisamente formale, contrariamente alla sua origine, lo smoking mantiene comunque le sue caratteristiche di eleganza, unite però ad una certa comodità.
Questo è fondamentale per capire dove e quando lo potete mettere.
Di seguito c'è una piccola lista di quando lo potete indossare, quando lo dovete indossare, e quando proprio non lo potete indossare.
Non è una legge, sia chiaro, è solo una traccia che, comunque, può esservi utile per non fare la figura dei 'poveri di classe'.
Quando lo dovete indossare:
- Ogni volta che, sull'invito dell'evento, c'è scritto 'cravatta nera';
- Ogni volta che, sempre e solo dopo le ore 18.00, vi invitano ad una cena formale con la vostra moglie e/o compagna e/o fidanzata;
- Ogni volta che, anche verbalmente, ve lo richiedono espressamente
Quando lo potete indossare:
- Alla prima di una qualsiasi Opera;
- Alle feste di fine anno (chiamate volgarmente 'veglioni') di San Silvestro;
- Ad eventi mondani in genere, sempre e solo dopo le ore 18.00, dove non c'è espressa richiesta dell'abito, ma è comunque gradito
Quando non lo potete indossare:
- Ai matrimoni, sia diurni che pomeridiani (è l'errore più grave che possiate mai fare);
- In qualsiasi evento che abbia luogo prima delle ore 18.00 (è il secondo errore più grave che possiate mai fare);
Quindi, ricapitolando: dovete metterlo sempre quando ve lo richiedono espressamente, potete metterlo quando l'occasione è consona oppure vi lasciano libera scelta e non potete metterlo mai di mattina, primo pomeriggio e ai matrimoni.
Chiaro, no?
Come è fatto lo smoking?
Al contrario di quanto si possa pensare, lo smoking non è un abito rigidamente codificato: paradossalmente, esistono vestiti da lavoro o da eventi mondani molto più rigidi, e senza scomodare il frac.
Nel corso della sua storia ha subito innumerevoli cambiamenti ed adattamenti, vuoi per esigenze pratiche, vuoi per puro gusto modaiolo, quindi avete una certa libertà di scelta.
Attenzione: 'una certa', non 'tutta'.
Per evitare di fare i soliti errori da cafone, quindi, andiamo a vedere da cosa è composto un tipico smoking moderno.
Com'è fatta la giacca dello smoking?
Una giacca da smoking con revers sciallati
È, insieme alla cravatta a farfalla, forse la parte più riconoscibile dell'abito.
Essenzialmente è una giacca standard, almeno nella sua forma globale, che presenta però alcune caratteristiche peculiari:
- Ha i revers sempre di raso;
- Mostra sempre i polsini della camicia (anche a braccio abbassato);
- Ha sempre i bottoni pregiati, spesso coperti di raso
I revers possono essere sia a lancia che sciallati, è indifferente: potete scegliere quelli che vi piacciono di più e vi stanno meglio, anche se usualmente (ma è una delle cose dette in precedenza su cui potete scegliere) si usa indossare lo sciallato per un giovane uomo sotto i 45 anni, mentre le lance vanno bene per gli over 45.
Comunque, sta a voi la scelta.
Anche il tessuto, varia da gusto a gusto, da manifattura a manifattura e da stagione a stagione: vi è la lana rasata, il misto-lana, il misto-seta, ecc ecc.
Anche qui, potete scegliere quello che più vi piace, e che vi fa sentire più comodi.
Contrariamente a quel che pensano un po' tutti, anche il colore della giacca non è standardizzato.
Sebbene il nero sia un classico e vada bene più o meno per qualsiasi occasione, potete scegliere il colore che più gradite.
Molto apprezzato e di moda, soprattutto negli anni '60, era il famoso 'midnight blue', ovvero un blu scuro molto, ma molto elegante.
Personalmente ne ho visti un po' di tutti i colori, anche viola oppure scarlatti; tutto sta, come sempre, a come lo si porta.
Il nero comunque va sempre bene.
Molto di moda, soprattutto negli anni '50, era la famosa giacca bianca, da usarsi esclusivamente durante l'estate, specie nei rinfreschi all'aperto.
Va bene tutt'ora ed è molto elegante, basta che vi ricordiate di non metterla mai d'inverno e di abbinarci sempre tutti gli altri componenti invariati rispetto allo smoking nero.
Per la chiusura, se ne trovano di mono e doppio petto, a numero variabile di bottoni (solitamente uno o due per il monopetto e due o quattro per il doppio petto).
Scegliete anche qui quella che preferite, è indifferente: ricordatevi solo che la giacca a doppio petto va portata sempre abbottonata, anche quando vi sedete.
Usualmente, per le corporature longilinee e/o toniche, va modellata leggermente più aderente della vostra giacca classica da lavoro.
Come sono fatti i pantaloni dello smoking?
Un classico pantalone con il gallone laterale
Essenzialmente sono dei classici pantaloni da uomo, con anche qui però delle caratteristiche uniche:
- Hanno il gallone sui fianchi;
- Non hanno i passanti per la cintura;
- Ad eccezione della giacca bianca, sono sempre in tinta con la giacca
Il gallone è, praticamente, una sottile striscia di raso o seta, che percorre tutto il fianco della gamba, dalla vita fino all'orlo del pantalone. Contrariamente alla marsina, lo smoking richiede solo un gallone e non due.
I passanti della cintura non ci sono perché lo smoking va portato sempre con gli straccali, chiamati comunemente anche bretelle.
Solo in casi d'emergenza (e quando si dice emergenza, si intende proprio che v'è capitata una disgrazia la cui alternativa è uscire in mutande), si possono mettere semplici pantaloni (sempre categoricamente in tinta con la giacca) con una sottile cintura che andrà comune assolutamente coperta.
Ma è per l'appunto un'emergenza, e non la regola.
L'orlo dei pantaloni è quello classico, senza risvolti.
A seconda della vostra altezza e dei vostri gusti, si può lasciare più o meno piega.
Anche la larghezza della circonferenza della caviglia muta e varia nel tempo: negli anni '40 e '50 il pantalone era decisamente 'comodo', mentre negli anni recenti, complice la moda della prima decade del secolo, è la norma stringere di più il giro-caviglia.
Fusciacca o panciotto?
La fusciacca
O l'una, o l'altro.
Ma uno dei due accessori, dovete metterlo.
La fusciacca altro non è che una fascia che vi copre la vita, solitamente in raso e comunque sempre dello stesso tessuto della farfalla, fatta tutta plissettata, e che serve principalmente a farvi comprimere la pancia.
Anche qui, non deve essere per forza nera, ma avete scelta di colorazione; l'importante è però che sia sempre in tinta con la farfalla.
Un classico, specie negli anni '50, era la fusciacca ed il cravattino rossi cremisi, ad esempio.
Ma potete scegliere come vi pare, basta che non sia mai bianca, perché quella colorazione è riservata esclusivamente al frac.
Il panciotto (o gilet) da smoking: si può apprezzare l'ampia scollatura, che lo rende invisibile sotto la giacca
In alternativa alla fusciacca (magari per risparmiare, se già lo avete), va bene anche un comune panciotto, basta che sia molto scollato (non si deve intravedere a giacca chiusa).
Anche qui, potete sbizzarrirvi con la colorazione, sempre ricordando che deve essere in tinta con la farfalla.
Se magari avete su qualche chilo di troppo e la fusciacca vi sta scomoda, il panciotto è quindi l'ideale.
La cravatta dello smoking
Un cravattino annodato a mano
Forse l'elemento più caratteristico dell'abito.
È del tipo 'a farfalla' (o 'a caramella', come si diceva un tempo), ed è chiamata anche comunemente 'cravattina', 'cravattino' oppure col nome francese 'papillon'.
A prescindere dal nome, va sempre abbinata alla fusciacca o al panciotto, sia nei tessuti che nella colorazione.
La regola vorrebbe che voi usaste quella rigorosamente annodata a mano, ma siccome il 99% della popolazione non sa come accidenti fare per eseguirne il nodo (il realtà è molto facile, ed è esattamente uguale a come vi allacciate le scarpe), recentemente è tollerata anche quella già pronta, che si chiude con una comune clip.
Attenzione: 'tollerata' è ben diverso che 'accettata di buon grado', e questo dovreste saperlo.
La camicia dello smoking
Una classica camicia da smoking. Si notano il colletto ribattutto verso il basso ed i bottoni a scomparsa
Rigorosamente bianca.
Può avere il pattern che più vi piace, può avere anche ricami o rivoli di tulle, l'importante è che sia bianca e che abbia anche le seguenti caratteristiche:
- Colletto ribattuto verso il basso;
- Bottoni in materiale pregiato, solitamente in madreperla o gioiello;
- Polsino alla 'moschettiera', ovvero con risvolto e a doppia asola per metterci i gemelli
Importantissimo il colletto: è purtroppo brutta abitudine, diffusa anche dai media, far intendere che lo smoking vada abbinato ad una camicia col collo ribattuto verso l'alto (alla diplomatica, per intenderci). Errore, grave errore.
Va bene un colletto standard, anche alla 'francese' se volete ma sempre a punta e sempre ribattuto verso il basso.
In mancanza di bottoni pregiati o addirittura gioielli (molto belle, ma costose, sono ad esempio le camicie con bottoni in vera madreperla), si può optare per una camicia con bottoni a scomparsa.
Ovvero una striscia di stoffa che copre verticalmente sia bottoni che asole.
Va bene anche uno sparato ricamato, anzi è gradito.
I polsini vanno sempre chiusi con i gemelli, che se non avete dovete quindi per forza comperare.
Come detto in precedenza per la giacca, i polsi si devono vedere sempre.
Di quanto, potete deciderlo voi: c'è chi si accontenta di far vedere due centimetri (è il minimo), oppure ci sono altri che esagerano scoprendo quasi tutto il polso.
A voi quindi la scelta.
Le scarpe per lo smoking
Delle scarpe stringate in vernice, correntemente accettate come scarpe da smoking
Sempre e comunque nere, possibilmente di vernice lucidate a specchio.
Ideali sarebbero quelle con le fiocco in seta, ma ormai sono quasi introvabili e quindi vanno bene anche le stringate classiche.
Se proprio non le avete in vernice laccate, vanno bene anche quelle nere in pelle classica.
Solo, lucidatele per bene.
Mai il mocassino o ancor peggio snickers o stivali.
Delle scarpe in vernice senza stringhe modello 'pump'
Le calze per lo smoking
Delle calze lunghe a coste in grigio antrace, indicate per lo smoking
Lunghe, al ginocchio, nere. In alternativa, è accettato anche il grigio antrace (scuro).
Va bene il filo di scozia in inverno, mentre il misto seta è preferibile d'estate.
Vanno benissimo gli auto-reggenti con elastico ma, in alternativa e se siete della 'vecchia scuola', volendo si possono indossare anche i sospensori da calze (a giarrettiera), sotto al ginocchio.
Le rifiniture dello smoking: i gemelli
Accessorio indispensabile: i gemelli per chiudere i polsini della camicia
Accessorio indispensabile.
Mettete quelli che più gradite, se sono abbinati ai bottoni della camicia è meglio, sennò fa lo stesso.
Che segnatempo abbinare allo smoking?
I tempi cambiano, ed anche lo smoking si adegua: potete mettere anche il vostro Apple Watch
Non è indispensabile ma è comunque accessorio gradito.
Col panciotto ci starebbe bene l'orologio a cipolla, da mettere nel taschino… Ma ormai se ne trovano pochini in giro, quindi va bene anche uno da polso.
L'importante è che abbia una cassa di diametro umano, non particolarmente vistosa.
Vanno benissimo i super-piatti, con cinturino possibilmente nero.
Sì, se volete potete mettere il vostro Apple Watch o smartwatch che sia, ma possibilmente abbinategli un cinturino in pelle nera oppure un bracciale non troppo vistoso.
Fazzoletto, garofalo, ninnoli e ciondoli vari: pochi e di buon gusto
La pochette può essere abbinata alla smoking
Potete mettere o non mettere la pochette al taschino, come più gradite voi.
Nel caso che la farfalla sia nera, come anche lo smoking, ci sta benissimo una pochette bianca, possibilmente in seta.
Messa 'a sbuffo', magari.
Avendo il cravattino e panciotto o fusciacca colorati, si può in alternativa andare in combinazione.
Alcuni sono contro l'uso della pochette, altri no: è una di quelle cose mai codificate, quindi fate un po' come gradite.
Il garofalo, rigorosamente vero e non di plastica, è stato molto in voga agli inizi del secolo passato, ora è praticamente dimenticato.
Comunque un piccolo garofalo rosso all'occhiello (se mai riusciste a trovarlo), su smoking bianco o nero, ci sta sempre bene.
Per anelli, ciondoli e gioielleria varia: sarebbe meglio non portarne.
E questo, per un motivo di pura e semplice eleganza formale.
Nell'uomo, infatti, a parte orologio e gemelli, anelli, collane e ciondoli vari sono considerati spesso di pessimo gusto, quando non totalmente pacchiani.
Detto questo, nulla vi vieta di portarne quanti volete, ma a voi il rischio di passare per bifolchi.
Il soprabito per lo smoking
Il cappotto in stile 'Chesterfield' nero o grigio antrace è perfetto da abbinare allo smoking
Bene, avete preparato il vostro smoking con certosina pazienza ed encomiabile perseveranza, scegliendo i tessuti e gli accessori migliori, seguendo scrupolosamente ogni indicazione di quest'articolo, ma ora vi si presenta d'innanzi un problema prima non calcolato: è inverno e fuori da -15 gradi centigradi.
Forse, sebbene il vostro smoking sia in lana rasata, non è il caso di rischiare una polmonite nel tragitto che vi separa dal vostro ricevimento.
Avete quindi bisogno di un soprabito.
Ovviamente, non avete di certo speso soldi e tempo per prepararvi per poi infilarvi il primo piumino preso al discount, vero?
Tempo fa, agli inizi della vita dello smoking, nella Londra vittoriana, i poveracci si vestivano da poveracci, ed i signori... Beh, da gran signori.
Ergo, chi aveva soldi e poteva permettersi una giacca di certo non necessaria come lo smoking, poteva permettersi il lusso anche di abbinarci una mantella, spesso in raso foderato.
Oggigiorno, è praticamente impossibile trovarne d'uso comune, per cui già dagli anni '30 s'è optato per i comodi cappotti stile "Chesterfield": lunghi quanto basta, attillati o meno - a seconda di gusti e delle mode del momento - ma rigorosamente neri o grigio antrace.
Smoking sartoriale o confezionato?
Uno smoking bianco, con i revers sciallati e bordati di raso
Un tempo, prima del prêt-à-porter e delle confezioni già pronte, la standardizzazione delle taglie che permette l'odierna produzione in serie dei vestiti non era possibile: i costi in rapporto al tempo/uomo necessario a produrre un capo finito erano insostenibili industrialmente fino agli anni '40 del 1900, e quasi tutta la produzione mondiale di abiti era affidata alle sartorie artigianali, più o meno grandi e più o meno famose.
Questo rendeva gli abiti - di qualsiasi genere - molto costosi, giacché per produrre il prodotto finito partendo dalla pezza occorreva un lungo lavoro manuale da parte del sarto, con conseguente relativo costo sostenuto.
Lo smoking non faceva eccezione alla regola, anzi: essendo un vestito solamente per particolari occasioni, e non di certo da indossare quotidianamente, il suo acquisto era relegato solo ad una determinata fascia di clienti, ovviamente quelli più danarosi.
Con l'avvento della produzione industriale dei vestiti, dell'ingegnerizzazione del prodotto tessile e, soprattutto, con le prime macchine da taglio automatico, anche lo smoking finì per diventare un capo preparato, non dissimile da altri vestiti.
Attualmente, dopo oltre sessant'anni di produzione industriale sfrenata, è possibile acquistare un completo da smoking per un prezzo molto contenuto, ed anche di buona fattura.
Non ha quindi più molto senso, a parte di non essere appassionati d'alta moda - ed avere un potere d'acquisto consono - di rivolgersi ad una sartoria per comperarvi uno smoking, ma potete benissimo già scegliere un capo confezionato.
Ricordatevi sempre che una buon prodotto confezionato è quasi sempre possibile da accomodare al vostro fisico, sempre che esso non si discosti di molto da una misura standard.
Ci sono confezioni che addirittura si spingono anche più in là, e vedono i prodotti semi-lavorati pronti per essere adattati con l'imbastitura sul cliente, per poi essere rifiniti da un sarto dopo le opportune prove.
Sono vestiti semi-sartoriali, che solitamente non hanno nulla da invidiare ad un prodotto completamente sartoriale.
Bisognerebbe valutare con attenzione, invece, i vestiti di scarsa o dubbia qualità prodotti a bassissimo costo e con lavorazione cosidetta 'a pressa': sono solitamente di pessima riuscita, dall'imbastitura fragile e, soprattutto, di difficile lavorazione sul corpo del cliente.
Considerate anche, prima dell'acquisto, l'effettiva utilità e ri-usabilità dell'abito: se prevedete di usarlo solo poche volte, ed in rare occasioni, non ha veramente senso rivolgersi ad una sartoria per farvi confezionare un abito su misura.
Conviene prendere lo smoking a noleggio?
Uno smoking viola, con revers a lancia
Oggigiorno, la maggiorparte della gente che necessita d'acquistare uno smoking lo fa perché è giocoforza obbligata, e quasi sempre si tratta di un invito ad un ricevimento molto formale.
Come detto in precedenza, sebbene originariamente lo smoking è stato pensato per essere invece informale, nel tempo è diventato formale de facto, e sinonimo d'eleganza.
Purtroppo, molto spesso viene ormai richiesto anche per i matrimoni (specie negli USA), sebbene sia un abito totalmente inadatto per uno sposalizio.
Molto probabilmente, nella vostra vita non vi capiterà mai di ricevere una richiesta di 'cravatta nera', e quindi non dovreste avere mai preoccupazioni di reperimento dell'abito, ma i casi dell'esistenza sono imponderabili a prescindere, e quindi potreste trovarvi con l'esigenza di recuperare uno smoking.
Assumendo il fatto che non vogliate - giustamente - spendere più del dovuto per un abito che metterete solo una volta, una soluzione idonea da considerare è il noleggio presso un'azienda che si occupa di costumi.
Un tempo, per i già citati alti costi di fabbricazione dei vestiti, il noleggio era opzione comune e molto usata dalla gente - ovviamente non abbiente - per ben figurare nelle occasioni di rappresentanza; ormai, con l'abbattimento sistematico dei prezzi di produzione, l'opzione è divenuta meno frequente, ma comunque si trovano ancora ditte che propongono il servizio.
Solitamente sono sartorie, e sempre solitamente nel servizio di nolo includono piccole riparazioni, pulizia a secco ed accessori vari (cravatta, fusciacca e camicia).
I prezzi variano, ma partono solitamente dai € 120,00 in sù, a seconda del modello e della fattura.
Fate attenzione: quasi tutti i noli richiedono preventivamente una cauzione prima del ritiro dell'abito, che può essere un po' salata.
Se avete un fisico che, grossomodo, rientra nelle misure standard, la soluzione del noleggio è quella più indicata.