La saga di Harry Potter
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Poche opere letterarie per ragazzi, storicamente parlando, sono riuscite ad ottenere così tanto consenso, ammirazione e seguito di fan come il lavoro di J. K. Rowling.
Un successo cominciato nel 1997, quando l'allora misconosciuta scrittrice britannica presentò la prima bozza completa del manoscritto "Harry Potter e la Pietra Filosofale" all'altrettanto misconosciuta (o quasi) casa editrice Blomsbury.
Fu per davvero un incredibile ed inaspettato trionfo: il libro, considerato da altri editori a cui la Rowling aveva precedentemente prensetato l'opera come 'fin troppo lungo e prolisso' divenne in brevissimo tempo un best-seller, e non solo tra il pubblico dei ragazzi, per il quale (inizialmente) era pensato.
La storia di magia di Harry, un argomento squisitamente per i giovani lettori considerato trito e ri-trito e senza più appeal presso un pubblico scafato come quello di fine anni '90 sbaragliò qualsiasi nefesta previsione e seppe comunque imporsi ad un pubblico molto più vasto, tanto che furono in poco tempo ristampate le copertine (con nuova grafica) senza più la dicitura 'libro per ragazzi'.
Sull'onda dell'inaspettato successo, davveo inusuale per una scrittrice alla prima pubblicazione e senza precedenti agganci o conoscenze nell'ambito letterario, venne stampato nel 1998 il secondo libro della serie, ovvero "Harry Potter e la camera dei segreti".
Anche qui, la Rowling bissò il successo della prima opera, ed anzi: numeri alla mano, il libro vendette ancora di più del suo già ottimamente piazzato predecessore.
Seguiranno poi altri cinque libri (uno per ogni anno di corso alla scuola di magia di Hogwarts frequentata dai protagonisti della serie).
La Warner Bros. acquistò di gran fretta i diritti di tale fenomeno internazionale, e nel 2001 uscì nelle sale il primo film di una saga cinematografica che sarebbe diventata leggendaria: "Harry Potter e la Pietra Filosofale" è l'inizio della trasposizione in cellulosa dei libri (un film per ogni libro, salvo l'ultimo manoscritto che è stato diviso in due pellicole), ed il successo fece il paio con quello della controparte cartacea (forse, anche di più).
I film sono usciti con cadenza grossomodo biennale, e si sono conclusi (come nel libro) con "Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2" del 2011, a quasi 10 anni esatti dal primo film uscito.
Il progetto fu imponente: il casting dei personaggi, particolarmente azzeccato, permise di far crescere realmente i protagonisti del grande schermo proprio come nei libri, rendendo l'opera, vista a livello globale, estremamente convincente.
Una grande opera, quindi, che anche nel formato in pellicola mantiene intatto tutto il fascino che ha saputo suscitare nei libri.
Sicuramente, una delle più importanti opere letterarie di fantasia degli ultimi anni.
Qui troverete le schede e le recesioni complete di tutti i film della saga creata dall'inesauribile mente della Rowling: buona lettura!
Non provare pietà per i morti, Harry. Prova pietà per i vivi, e soprattutto per coloro che vivono senza amore.
Il mondo di Harry Potter
Il mondo di Harry Potter, la cui storia si dirama nel corso di una quindicina d'anni tra gli anni '80 e '90 del 1900 (grossomodo), è esattamente il mondo che tutti conosciamo, ma con una peculiare differenza: in quest'universo particolare, esiste la magia.
La magia è descritta come una specie di forza naturale, di per sé neutrale, capace di poter infrangere (paradossalmente) gli stessi limiti e regole delle leggi fisiche che governano energia e materia, e permettere quindi a chi ne possiede il controllo azioni straordinarie.
Coloro che sono in grado di controllare questa immensa fonte di potere, che permette praticamente di fare qualsiasi cosa (con alcune limitazioni) sono esseri umani nati con un particolare gene, ovvero il gene magico.
Tale gene è estremamente raro, però incredibilmente forte e dominante: permette a chi lo possiede nel proprio DNA di avere il controllo magico per compiere magie ed incantesimi incredibili, sia in senso benigno che, purtroppo, anche con indicazione malvagia.
Chi possiede il gene magico è chiamato mago o strega (se è donna), e solitamente si auto-esclude dal mondo non magico (chiamato babbano), nascondendo a tutti la sua stessa esistenza.
Datosi che il numero di maghi e streghe in tutto il mondo è infinitamente minore di quello dei babbani (ovvero gli esseri umani nati senza poteri magici), nel corso dei secoli, e dopo innumerevoli problemi e guai passati, il mondo magico decise di scomparire agli occhi del mondo babbano, isolandosi e cancellando ogni traccia della sua presenza.
Questo ha permesso, almeno sino al XX secolo, alla popolazione magica di sopravvivere in uno stato di relativa tranquillità , col prezzo però di vedersi auto-isolata dal resto del mondo.
In Inghilterra, i maghi e le streghe sono
liberi di fare più o meno quello che vogliono (anche sposarsi ed accoppiarsi con i babbani), ma la segretezza del loro mondo non deve essere mai messa a rischio; a vigilare su ciò, c'è il Minsitero della Magia, ovvero un'organizzazione para-statale che ha appunto il compito di sorvegliare l'attività magica del Regno Unito ed assicurarsi che nessun babbano possa mai anche solo intuire l'esistenza del mondo magico.
Unito a questo scopo primario, il Ministero svolge anche tanti altri importanti incarichi (tra questi, il ricercare ed arrestare i maghi malvagi, pericolosi sia per il mondo magico che per quello babbano), e gode di ampio consenso tra la popolazione dei maghi e delle streghe inglesi.
A capo del Ministero, c'è il Ministro della Magia, e l'istituzione tutta fa parte di una più ampia congrega internazionale (la Confederazione Internazionale dei Maghi), che ha sempre lo scopo di difendere il mondo magico e preservare la sua segretezza agli occhi del mondo babbano.
Dai libri della serie si lascia presumere che ogni Stato del mondo abbia un suo corrispondente simile al Ministero della Magia, e nel corso della serie qualcuno è stato nominato, od almeno lasciato intendere.
Il Primo Ministro inglese è a conoscenza del mondo magico e del Ministero della Magia, ma i contatti tra i due rappresentanti sono estremamente rari.
La rivelazione spontanea del mondo magico fatta da un mago od una strega al mondo babbano è un crimine severamente punito, ed il Ministero della Magia investe considerevoli quantità di risorse e tempo principalmente per tenere perennemente nascosto il segreto, a volte con risoluzioni estreme.
La popolazione magica, sebbene isolata in modalità di vita e costumi, condivide comunque l'esistenza sul pianeta con i babbani: alcuni maghi o streghe, anzi, ne sono affascinati, mentre praticamente la stra-grande maggioranza di essi ha o ha avuto un genitore (o parente lontano) babbano.
I maghi e le streghe con almeno uno dei genitori (o nonni) babbani sono chiamati 'mezzosangue' e, sebbene la cosa per molti non abbia alcuna valenza, per altri è una specie di 'razza', a volte guardata anche con sospetto, se non proprio vera e puro senso di superiorità , dagli altri maghi nati invece 'purosangue'.
Le famiglie purosangue, molto rare, sono quelle che vantano, nel loro albero genealogico, solo appartenenti maghi o streghe, senza neppure un babbano, neppure acquisito per un lontano matrimonio di un lontano avo.
Ovviamente e come è subito logico pensare, questo non è possibile: visti i numeri esigui, la popolazione magica si sarebbe estinta ben presto senza continui e massicci rinforzi dal mondo babbano; quindi le famiglie purosangue ossessionate dal concetto della purezza hanno semplicemente rimosso gli avi babbani, nascondendoli dai loro alberi di famiglia.
Il concetto della 'purezza' del sangue è un tema forte nei libri di Harry Potter, ed in pratica equivale (più o meno) al concetto di 'purezza della razza' purtroppo tristemente famoso, anni addietro, nel mondo reale.
Su questo tema si giocheranno molte storie e situazioni, nonché lo userà per sfogare tutto il suo odio - e potere - il nemico principale della saga, Lord Voldemort, che farà della 'purezza della razza magica' il suo cavallo di battaglia e la sua giustificazione principale per compiere i suoi efferati crimini.
La maggioranza dei maghi e delle streghe, però, non da particolare importanza alla faccenda del sangue, anzi: alcuni pensano che proprio grazie alla mescolanza con i babbani la popolazione magica si sia potuta fortificare e sia, in breve, potuta sopravvivere nel corso dei secoli, anche a dispetto di una minoranza numerica schiacciante, rispetto ai babbani.
Questo modo di vedere è in aperto contrasto con quello dei purosangue, che invece ritengono la mescolanza con i babbani cosa ignobile e peggiorativa per la genetica magica.
Per il Ministero della Magia, comunque, la purezza del sangue formalmente non esiste: tutti i maghi e le streghe sono egualmente tutelati, a prescindere dalla loro linea di sangue (anche quelli nati babbani).
Per via del già detto gene magico estremamente forte e dominante, quando un mago ed una strega si accoppiano c'è un'altissima probabilità che nasca un altro mago o un'altra strega; rarissimi sono i casi di piccini nati senza gene magico (si contano davvero sulla punta delle dita), ed in quel caso sono chiamati 'maghinò'.
Sono abbastanza alte le percentuali di nascita di un nuovo essere umano magico anche quando un mago od una strega si accoppiano con una babbana od un babbano: per via del gene e della sua eccezionale forza, è altamente probabile che la prole sia magica.
Tuttavia questo non è detto, e la statistica è incerta.
Anche una coppia di babbani può dare alla luce un figlio magico: questo perché il gene magico comunque rimane nel DNA nel genotipo della discendenza, anche se questa non ha poteri magici; nel corso delle generazioni, prima o poi il gene si riattiverà , e diventerà dominante nuovamente.
Una cosa molto importante da sottolineare è che nel mondo magico la capacità di controllare l'energia magica non ha nulla a che vedere col sesso della persona, e quindi maghi e streghe godono di status praticamente paritario.
Diverso il discorso invece per la 'potenza' reale di un mago o di una strega: quella dipende da svariati fattori, alcuni esterni (ad esempio, una buona istruzione sulle tecniche magiche od un'adatta bacchetta magica), alcuni endogeni (semplice predisposizione naturale, unita all'allenamento e, magari, all'intelligenza).
La vita nel mondo magico
Come detto in precedenza, per un accordo stipulato Confederazione Internazionale dei Maghi nel 1692, il mondo magico ha scelto di auto-isolarsi da quello non magico (babbano), all'apparenza scomparendo e evitando in tutti i modi di rivelare la sua presenza, anche per errore.
Tale decisione si rese necessaria per preservare la sicurezza stessa degli esseri umani nati col gene magico, in quanto di numero estremamente inferiore ai babbani, e da essi pertanto sempre visti con sospetto e paura.
I maghi di tutto il mondo, quindi, da circa tre secoli spendono ingenti quantità di risorse, tempo ed incantesimi per celare sempre e comunque la loro esistenza ai babbani, al punto che commettere deliberatamente un incantesimo di fronte ad uno di essi è considerato da quasi tutti gli ordini legislativi magici del mondo (Ministero della Magia inglese compreso) uno dei più alti crimini, solitamente punito con la reclusione a vita (od anche di peggio) in qualche orrendo carcere per maghi, tipo quello britannico di Azkaban.
Nonostante ciò, maghi e babbani condividono la stessa realtà , e giocoforza, alcune volte, i contatti tra i due mondi sono necessari o addirittura inevitabili.
Una delle più grandi differenze tra il mondo magico e quello babbano, oltre ovviamente all'uso dell'energia magica, è il concetto di 'progresso': il mondo magico è solitamente estremamente conservatore di usi e tradizioni del passato - anche arcaico - e le innovazioni vengono quasi sempre viste con sospetto, a volte anche platealmente ostacolate.
I maghi e le streghe si vestono in maniera antiquata (anche se spesso molto elegante, specie se provenienti da famiglie ricche), molti di loro usano ancora le tuniche e le palandrane, e molti altri di loro amano ornarsi di monili, ciondoli e talismani seicenteschi - anche più arcaici, sovente - mentre sembra che il concetto di 'moda', così caro al mondo babbano, sia a molti di loro totalmente avulso.
Specie i maghi e le streghe purosangue, sono talmente ignoranti del vestire babbano che quando debbono confondersi tra di essi si conciano in maniera ridicola, creando abbigliamenti improponibili.
Alcuni maghi provenienti da famiglie iper-tradizionaliste vedono i loro rapporti con il mondo babbano talmente assenti o scarsi che non conoscono la funzione di oggetti e utensili comuni, come il tostapane, le paperelle di gomma, gli asciugacapelli et similia.
La cosa preoccupante è che molti di questi iper-conservatori si vantano della loro ignoranza, non avendo nessun interesse ad aprire i loro orizzonti, fosse anche per semplice curiosità .
Tuttavia questa chiusura mentale sembra cominciare a scricchiolare nelle ultime generazioni, come quella di Harry: le nuove leve infatti non disdegnano di indossare i jeans, di ascoltare musica babbana, e neppure di tifare per qualche sport che non sia il Quidditch (come ad esempio, il calcio).
Anche i rapporti amorosi con il mondo babbano, se comunque sempre stati presenti, sono visti con sospetto, specie dalle famiglie purosangue: per molte di esse (come i Black, ad esempio) è un'onta gravissima accoppiarsi con un babbano, tale da incrinare seriamente i rapporti familiari.
Per altri, come i Weasley ed i Potter, la cosa non fa alcuna differenza, e le unioni miste sono viste positivamente, senza particolari preconcetti.
Una delle cose più angoscianti del mondo magico, e che si differenzia nettamente da quello babbano moderno, è il sistema giudiziario, in particolar mondo quello britannico (che poi è l'unico ben approfondito nella saga).
Un potere giudiziale onnipotente e totalitario, solitamente nelle mani di un solo mega-organo come il Ministero della Magia, con a capo un solo uomo - eletto non si sa bene come e da chi -
coadiuvato da uno sparuto gruppo di consiglieri, che puniscono pressoché ogni reato - dal più piccolo al più grande - allo stesso identico modo: reclusione ad Akzaban, l'orribile prigione per i maghi criminali.
La cosa agghiacciante è che chiunque può essere sbattuto a vita ad Azkaban anche per un reato di modesta entità , come ad esempio un furto od una lite un po' più energica con un babbano; non c'è mai una netta distinzione tra reati di poco conto ed invece reati gravi, come ad esempio l'omicidio: basta sgarrare anche di un niente e via, spediti a marcire ad Azkaban.
Se a ciò si aggiunge la totale assenza del sistema legale degli avvocati (oltre che di una serie di codici scritti con relative procedure), e che i processi vengono sovente svolti sommariamente, senza neppure dare all'imputato possibilità di difendersi adeguatamente, si può intuire che incubo sia la giustizia nel mondo magico.
Invece che fungere da forte deterrente contro i crimini, paradossalmente questo sistema li incoraggia, specialmente quelli più efferati: se non c'è differenza tra la punizione che si ha per il rubare una mela oppure una persona per derubarla degli averi, il mago criminale cercherà sempre di tentare il colpo dal più alto bottino possibile; tanto, la punzione è comunque la medesima.
Una nota a parte va poi spesa per l'orribile prigione di Azkaban: situata su un isolotto sperduto nel Mare del Nord, è un posto orripilante infestato dai tremendi Dissennatori, che succhiano costantemente le energie e le emozioni positive dei prigionieri, facendoli perennemente vivere nell'angoscia e nella disperazione.
L'organizzazione magica nel mondo
Da quello sinora rivelato nei film e nei libri ideati dalla Rowling, si sa che la popolazione magica è diffusa in tutto il mondo, anche se i suoi appartenenti, come già detto, sono in percentuale irrisoria rispetto ai babbani.
A parte il Ministero della Magia britannico, si sa per certo che c'è un corrispondente eguale in Andorra, in Burkina Faso, in Germania, in Norvegia, in Nuova Zelanda ed in Bulgaria, mentre negli Stati Uniti è presente il MACUSA (Magico Congresso degli Stati Uniti).
Si suppone, quindi, che tutti gli Stati nel mondo abbiano un organo di controllo magico, anche se è possibile che più Stati, magari contigui geograficamente, condividano uno stesso Ministero, senza necessariamente condividere la nazionalità (che, nel mondo magico, non sembra essere cosa così sentita come nel mondo babbano).
Anche le scuole di magia sono diffuse in tutto il mondo, ed oltre alla britannica Hogwarts si conoscono per certo, avendole viste in film e libri, quella francese di Beauxbatons e quella del nord Europa di Durmstrang.
Nel Nord America, è molto famosa ed apprezzata la scuola magica di Ilvermorny, fondata nel XVII secolo dalla strega emigrante irlandere Isotta Sayre e dal No-Mag (termine americano per indicare un babbano) James Steward.
La bacchetta magica
Sebbene il gene della magia permetta di manipolare naturalmente l'energia magica, per averne un pieno controllo un mago od una strega debbono necessariamente utilizzare un mezzo ausiliario, che permette di convogliare e concentrare il potere ed eseguire incantesimi efficaci.
Tale mezzo è la bacchetta, che ogni mago o strega imparano a conoscere ed usare sin da piccoli.
Il mago instaura un legame particolare con la propria bacchetta, che solitamente dura tutta la vita (salvo eccezioni particolari illustrate più avanti).
La bacchetta non è un essere vivente ma comunque ha una sua particolare volontà , che deve sposarsi bene con quella del mago, se si vogliono ottenere incantesimi efficienti: è per questo che si è solito dire che 'è la bacchetta che sceglie il mago', e non viceversa.
Una volta scelta, la bacchetta rimarrà 'fedele' al suo mago per tutta la vita, eccezion fatta nei seguenti casi:
- Il mago muore di morte naturale;
- Il mago viene disarmato in combattimento da un altro mago;
- Il mago viene ucciso in duello da un altro mago
Nel primo caso, la bacchetta si rimetterà 'a disposizione' di un altro mago che giudicherà degno di lei.
Nel secondo caso, abbastanza frequente nel mondo magico durante guerre e conflitti, la bacchetta cambierà la sua fedeltà , passando dal mago sconfitto a quello che effettivamente lo ha disarmato.
Il terzo caso, raro ma non rarissimo, si commenta da solo: l'uccisione del mago porta inevitabilmente la bacchetta a cambiare fedeltà verso l'assassino del suo ex proprietario.
Sebbene si possa usare una bacchetta non propria (o non fedele) per fare incantesimi, essi risulteranno a potenza ridotta rispetto a quelli che si sarebbero potuti lanciare con una bacchetta propria; in questo caso, si dice che la bacchetta 'resiste' al mago, impedendogli di sfruttare tutto il suo potenziale magico.
Nel corso dei secoli sono state prodotte innumerevoli bacchette, dalle varie forme e materiali, che solitamente si differenziano per quattro caratteristiche peculiari: lughezza, flessibilità , legno usato nel costruirla e, importantissimo, il materiale usato per l'anima.
L'anima altro non è che il 'cuore vivo' della bacchetta, ovvero quel materiale interno al legno che permette allo strumento di essere ricettivo alla magia: solitamente è preso da un essere magico, come ad esempio le piume della coda di una fenice, dei crini di unicorno, le corde di cuore di drago, i capelli di veela o, caso estremamente raro, crini di thestral.
La potenza e le caratteristiche intrinseche di ogni bacchetta sono date dal mix della sua anima con gli altri elementi costruttivi descritti in precedenza, oltre che dall'effettiva forza magica del mago che la usa.
È curioso che lei sia destinato a questa bacchetta, quando la sua gemella le ha inferto quella cicatrice!
Bacchette costruite con lo stesso materiale dell'anima e appartenuto alla stessa creatura, quando si scontrano nel duello di due maghi, provocano il Prior Incantatio (o incatensimo Reversus), un effetto singolare che fa ripetere alla bacchetta perdente tutti gli incantesimi fatti in precedenza, stavolta però a ritroso.
Costruire bacchette magiche è considerata un'alta arte, nel mondo magico, e uno dei costruttori di bacchette più famoso è Garrik Olivander, che ha il suo celebre negozio nell'ancor più celebre via dei maghi di Londra, ovvero Diagon Alley.
Come nei maghi e nelle streghe, anche nelle bacchette magiche ci sono miti e leggende, con bacchette passate alla storia come 'le più potenti' di sempre: tra queste, quella che da tutti viene considerata la più distruttiva mai creata da mano magica è la leggendaria 'bacchetta di Sambuco', che fa a sua volta parte del mito dei 'Doni della Morte'.
La bacchetta, tristemente famosa per essere passata di mano di mago in mago solo grazie all'assassinio, all'inizio della storia si scoprirà in possesso di Albus Silente, e uno degli obiettivi di Lord Voldemort, una volta tornato in possesso di un corpo per la sua bieca anima, sarà proprio quello di impossessarsi della potentissima bacchetta della leggenda.
La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Nel mondo magico inglese i piccoli maghi e le piccole streghe apprendono tutto ciò che c'è da sapere sulla magia nella famosa e rinomata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, vero e proprio baluardo del sapere magico ed istituto riconosciuto a livello internazionale, tra i migliori al mondo per l'educazione delle giovani leve magiche.
Fu fondata in Scozia più di mille anni fa dai quattro maghi più famosi dell'epoca: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde, ed è senz'altro una delle istituzioni magiche più antiche del mondo.
La scuola è un misto tra liceo e college (o università ) nostrani: gli anni di studio sono sette, al termine dei quali si consegue il diploma di M.A.G.O., che immette il mago o la strega direttamente nel 'mondo del lavoro' magico (che, quasi sempre, si tratta di un incarico governativo per il Ministero).
Arroccata in un castello incantanto, cioè reso invisibile ai babbani grazie ad un'adatta magia,
Hogwarts ha visto passare, per la sua storia millenaria, i più famosi e potenti maghi e streghe del mondo; viene considerato un incarico molto prestigioso ricoprire una cattedra come professore nella scuola, in particolar modo un corso in particolare genera sempre molto interesse: la cattedra di Difesa dalle Arti Oscure...
Nello svelarsi della storia di Harry Potter, si verrà a conoscenza del perché tale cattedra sia così importante e, nondimeno, funestata da un'incredibile sfortuna che aleggia sui suoi professori...
La scuola vede i suoi giovani studenti smistati all'entrata del primo anno in quattro case, che corrispondono ai nomi dei suoi quattro fondatori: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde.
Una volta smistati, per mezzo di un secolare cappello magico (e parlante) che legge nelle menti dei ragazzi le loro inclinazioni e motivazioni, si appartiene per sempre alla casa, e le si rimarrà fedeli.
Somiglia un po' alle note 'confraternite' dei college americani, oppure ai loro corrispondenti inglesi, in effetti.
Il direttore della scuola è solitamente un mago od una strega molto potente, rispettato da tutti gli altri professori e guardato con profonda ammirazione dagli studenti; per buona parte del periodo temporale in cui si svolge la storia di Harry Potter, il direttore in carica è Albus Silente.
Silente rimarrà in carica per quasi tutta la durata della storia, fino a quando non uscirà di scena ucciso (in un assassinio già pianificato a tavolino) da Severus Piton, che ne prenderà il posto.
Tutti gli studenti del Regno Unito e d'Irlanda con poteri magici, nell'anno in cui compiono 11 anni, vengono invitati con una lettera personale magica (portata da un gufo) a presentarsi ad Hogwarts per l'inizio dell'anno accademico.
La lettera di convocazione viene inviata indistintamente a tutti i giovani maghi e streghe, senza riguardo verso il loro stato di sangue effettivo: purosangue, mezzosangue, nati babbani, chiunque nato col gene magico è ammesso ad Hogwarts e gode di stessa parità di trattamento.
Uno speciale treno magico parte ogni anno dal binario 9 ¾ della stazione di King's Cross a Londra: tale binario, invisibile ai babbani, è accessibile solo ai maghi e alle streghe.
Tom Orvoloson Riddle
Circa una decina d'anni prima dell'inizio della storia di Harry Potter, un potente mago mezzosangue chiamato Tom Ovoloson Ridde, cambiatosi il nome in Lord Voldemort, cominciò una feroce guerra tra i maghi d'Inghilterra per la conquista del potere, dichiarando la razza dei purosangue superiore a qualsiasi altra e scatendando una spaventosa ondata di morte e distruzione grazie ai suoi seguaci, ovverosia i maghi corrotti dalle Arti Oscure (la parte malevola dell'arte magica) chiamati Mangiamorte.
La guerra fu tremenda, tanto che il Ministero della Magia dovette permettere ad alcuni maghi, per fronteggiare adeguatamente i Mangiamorte, di usare le terribili 'Maledizioni senza perdono', ovvero incantesimi oscuri (quasi sempre mortali) la cui applicazione porta dritti dritti nel carcere magico di Akzaban a scontare l'ergastolo.
Nessuno sopravviveva se lui decideva di ucciderlo.
Nessuno, neanche uno. Tranne te!
All'apice del suo potere e con il mondo magico inglese sconvolto e quasi ridotto alla sua totale mercé, però, Voldemort scomparve in circostanze misteriose, mai del tutto chiarite.
Si dice che a sconfiggerlo sia stato addirittura un neonato, chiamato Harry Potter...
La caduta di Voldemort venne vista come un'autentica liberazione e, senza più il loro duce, i Mangiamorte furono dispersi o arrestati dal Ministero della Magia: alcuni si nascosero o usarono tutto il loro denaro e potere per ricostruirsi un'immagine rispettabile, come i Malfoy.
Finì così la prima, tremenda, guerra tra maghi, con un'aspettata vittoria della parte 'buona'; non tutti però furono convinti dell'incredibile scomparsa di Voldemort, soprattutto ad opera di un infante.
Nel mondo magico, il suo nome non venne più pronunciato, quasi ad esorcizzare un suo possibile ritorno.
Ritorno che, dopo circa 10 anni, si sarebbe comunque ed inevitabilmente avverato.
Harry Potter
Harry James Potter nasce il 31 luglio 1980 da genitori entrambi maghi: James Potter e Lily Evans, conosciutisi anni prima durante la loro formazione ad Hogwarts.
Curiosamente, Harry nasce lo stesso giorno di un altro personaggio minore della saga (che poi si rivelerà fondamentale, alla fine della storia), ovverosia Neville Paciock.
Poco prima della sua nascita, una strega con capacità divinatorie (o presunte tale) chiamata Sibilla Cooman fece una profezia sul terrore dell'epoca, il mago criminale Lord Voldemort: la profezia recitava della sconfitta di quest'ultimo per mano nientemeno che di un bambino nato alla fine di luglio, che il Signore Oscuro stesso avrebbe ritenuto suo pari.
La profezia fu ascoltata per caso da un seguace di Voldemort, il futuro professore di Hogwarts Severus Piton, all'epoca un fedele Mangiamorte, che però era da sempre innamorato della madre di Harry, Lily.
Severus corse a riferire della profezia a Voldemort, ma si pentì poco dopo della soffiata, convinto che il suo malvagio maestro avrebbe di certo ucciso chiunque potesse anche solo essere sospettato di essere il bambino predetto dalla Cooman; il che avrebbe portato inevitabilmente a Harry Potter oppure a Neville Paciock, gli unici due bambini magici nati a fine luglio.
In effetti, Voldermort interpretò la profezia proprio come Piton temeva: scartò Paciock, nato purosangue, per dedicarsi a Harry, nato mezzosangue come lui (Lily Evans era una nata babbana).
Piton implorò Voldermort di risparmiare Lily, ed il crudele signore acconsentì; ma Piton sapeva in cuor suo che il suo maestro non provava pietà o compassione per niente e per nessuno, e che avrebbe sicuramente ucciso senza troppi complimenti qualsiasi persona sulla sua strada.
Preoccupato per la sua amata Lily, Severus tradì Voldemort e si recò da Albus Silente, per scongiurarlo di aiutarlo a salvare la donna: in quel momento, Piton smise di essere un malvagio, e passò dalla parte di Silente e del suo Ordine della Fenice, l'esercito di maghi istituito da Silente stesso per combattere Voldemort ed i Mangiamorte.
Per tutto il corso della storia, Piton rimarrà sempre fedele a Silente, anche mentendo e facendo credere il contrario.
Purtroppo però, per via di un amico di James Potter poi rivelatosi un traditore (Peter Minus), Voldemort riscì a scoprire l'esatta ubicazione della famiglia Potter, e si precipitò per compiere la sua strage.
Uccise a sangue freddo James Potter, e scagliò l'incantesimo mortale (Avada Kedavra) anche sul piccolo Harry, ancora nella culla.
Lily Potter però si buttò velocemente in mezzo, coprendo col suo corpo il proprio figliolo.
In quel momento, successe l'inimmaginabile: l'amore che Lily nutriva per il suo piccolo formò una specie di incantesimo protettivo impenetrabile, che protesse Harry e che, come contro-effetto, rimbalzò proprio su chi l'aveva lanciato, ovvero Voldemort.
Fosse stato un mago come tutti gli altri Voldemort sarebbe dunque morto, per mano del suo stesso incantesimo, ma l'oscuro signore non era un mago come tutti gli altri: grazie alla perfetta padronanza delle arti oscure, nel tempo Voldemort era riuscito a dividere la sua anima in varie parti, infondendo i pezzi del suo spirito in svariati oggetti magici (chiamati Horcrux), ognuno creato con un omicidio.
Questo lo rendeva virtualmente immortale: qualsiasi danno potesse subire il suo corpo, la sua anima sarebbe stata comunque trattenuta sulla terra dagli Horcrux.
E così successe, difatti: il corpo di Voldemort venne distrutto, ma non la sua anima che, anzi, ridotta già a brandelli, per via della creazione degli Horcrux, si aggrappò disperatamente all'unica cosa che era viva in quella stanza, in quel momento... Esattamente, il piccolo Harry.
Harry così divenne, a sua insaputa, un Horcrux, quello che "mai Voldemort avrebbe voluto creare", e riuscì a sopravvivere al terribile scontro, col il solo scotto di una piccola ferita a forma di saetta sulla fronte (diventerà il suo marchio distintivo).
Rimasto orfano e diventato ormai estremamente popolare nel mondo magico come colui che sconfisse Voldemort, Silente pensò di affidarlo ai suoi unici parenti (babbani) rimasti in vita, ovvero sua zia Petunia Evans con suo marito Vernon Dursley, con cui restò - trattato malissimo - fino agli 11 anni, quando ricevette la convocazione da Hogwarts.
Sul magico treno per la scuola di magia più famosa del Regno Unito conobbe quelli che sarebbero diventati i suoi inseparabili compagni di mille avventure: Hermione Grenger e Ron Weasley.
Smistato dal cappello parlante nella casa dei Grifondoro (proprio come sua madre e suo padre), vivrà tantissime avventure nei sette anni di permanenza a Hogwarts: diventerà capitano della squadra del Quidditch, salverà tanti suoi amici da innumerevoli pericoli, s'innamorerà della sorella di Ron, Ginny, entrerà nel nuovo Ordine della Fenice, parteciperà al pericolosissimo Torneo Tremaghi e, ovviamente, contrasterà sempre le malvagie mire di Lord Voldemort e dei suoi subdoli piani per riavere un corpo fisico.
Corpo che riuscirà ad avere proprio grazie al sangue del suo arci-nemico, ovvero Harry, alla fine del Torneo Tremaghi.
Harry però non si scoraggerà e, dopo una serie di difficili missioni (tra cui la distruzione, uno ad uno, di tutti gli Horcrux...
Compreso quello che aveva dentro di lui), finalmente riuscirà a sconfiggere una volta per tutte Lord Voldemort in un epico duello finale, dove il cattivissimo sarà ucciso per sempre, e la sua maledizione, che tante vite aveva rovinato, finalmente sarà stornata.
Harry Potter, il ragazzo che è sopravvissuto, venuto a morire.
Avada Kedavra!
Alla fine della saga, Harry si sposerà con Ginny, ed insieme avranno due bimbi, anch'essi maghi: James Sirius Potter e Albus Severus Potter, che Harry stesso accompagnerà al famoso binario magico 9 ¾, dove il treno per Hogwarts porterà la nuova generazione di maghi verso un nuovo futuro.
Tutta la filmologia del mondo magico di Harry Potter
- Harry Potter e la pietra filosofale (2001)
- Harry Potter e la camera dei segreti (2002)
- Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004)
- Harry Potter e il calice di fuoco (2005)
- Harry Potter e l'Ordine della Fenice (2007)
- Harry Potter e il principe mezzosangue (2009)
- Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 (2010)
- Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (2011)
- Animali fantastici e dove trovarli (2016) - Spin-off della serie, ambientato prima degli eventi dei primi otto film