Il sito vetrina e l’importanza che ha nel tuo business online
- Le tipologie di siti sul World Wide Web
- Cos’è il sito vetrina?
- Quando c’è bisogno di un sito vetrina?
- Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un buon sito vetrina?
- Il sito vetrina può essere connesso ai social network?
- Per quali tipi di business può essere utile un sito vetrina?
- È possibile creare un sito vetrina per un professionista giuridico o medico?
- Per un sito vetrina va bene Wordpress o JoomLa?
- Posso costruirmi un sito vetrina da solo e poi pagare qualcuno per la SEO?
- Ti serve un sito vetrina per la tua attività?
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Nell’enorme quantità di pagine web disponibili negli host collegati con il protocollo HTTP, praticamente ogni ricerca di informazioni tramite motori di ricerca genera milioni, se non miliardi, di risultati.
Chi sta in prima posizione nei risultati della SERP (Search Engine Results Page) ha un posto avvantaggiato rispetto a tutti gli altri concorrenti della stessa query (ossia il gruppo di parole chiave cercato): è più visibile agli utenti, e quindi ha più probabilità di prendersi il ‘click’.
E quando si è online per business, prendere click conta… Eccome se conta!
Se vuoi scoprire cos’è un sito vetrina e che vantaggi può portare alla tua attività, continua a leggere questa pagina!
Sul World Wide Web è sempre meglio essere efficaci che efficienti.
Le tipologie di siti sul World Wide Web
Il World Wide Web, per sineddoche solamente web, è uno dei servizi basilari e storici dell’Internet.
Consiste in una quantità enorme di documenti elettronici, di qualsiasi genere (testi, foto, video, musica, file di ogni tipo) contenuti in particolari strutture d’impaginazione, compilate con uno specifico linguaggio di alto livello (l’HTML) e conservate per la consultazione in computer dedicati, sempre connessi tra di loro (host) che comunicano lo scambio dati attraverso un protocollo standard (Hyper-Text Transfer Protocol).
Le strutture create in HTML vengono definite pagine web, e possono contenere qualsiasi tipo di media, suddiviso per campo visivo con una o più colonne, come una vera e propria pagina di un giornale cartaceo.
La particolarità delle pagine HTML è che i contenuti non sono strettamente lineari, a livello testuale: qualsiasi elemento (solitamente, un testo) può rimandare ad altre pagine con altri contenuti, anche non attigui, attraverso un collegamento definito ‘hypertext’ (o ipertestuale).
Ciò ha permesso, dai primi anni ’90 del 1900 ad oggi, di creare delle enormi quantità di pagine web interconnesse tra di loro, contenenti pressoché tutto lo scibile umano.
Una raccolta di pagine web che condivide lo stesso dominio (ossia lo stesso indirizzo DNS), elencate gerarchicamente in una struttura ben definita, viene chiamata ‘sito’.
Nel corso degli anni tutto il World Wide Web si è popolato di una quantità enorme di siti, di qualsiasi genere e di infiniti argomenti o temi, a scopo di lucro o meno.
Riassumendo e sintetizzando in generale, allo stato attuale del web troviamo:
- Siti informativi
Sono la maggioranza di tutto il World Wide Web.
Il loro scopo è condividere le informazioni, sia a scopo di lucro (esempio: siti commerciali, di presentazione, di promozione, ecc.) sia non (siti di appassionati di un dato argomento, che vogliono semplicemente condividere la loro conoscenza).
La comunicazione è solitamente unidirezionale, ovverosia: le informazioni viaggiano in broadcast, quindi dal sito al lettore, che non interagisce ma, passivamente, assorbe l’informazione.
In qualche caso, è data all’utente la possibilità (moderata) di interazione bidirezionale, anche se ciò non è considerato usualmente come prioritario; - Siti di commercio elettronico (eCommerce)
Sono siti progettati specificatamente per la compravendita online di beni e servizi.
Hanno architetture che permettono di superare la nota staticità del linguaggio HTML (ASP, PHP, ecc.), dialogando direttamente con un database su un web server remoto, e permettono all’utente di acquistare ogni genere di prodotto.
Le informazioni sui prodotti sono generalmente unidirezionali ma il lettore, considerato anzi un consumatore o potenziale cliente (lead) può interagire con recensioni, commenti od altro; - Siti di indice
Chiamati anche ‘motori di ricerca’, sono dei siti che contengono l’indice (cioè la posizione, debitamente classificata in base a determinati criteri) di milioni o miliardi di pagine web.
Il loro compito è, grazie ad appositi software (crawler o spider software) scandagliare costantemente la rete, alla ricerca di nuove pagine da posizionare oppure da aggiornare all’indice.
Le informazioni sono distribuite in maniera unidirezionale per eccellenza: l’utente digita una query di ricerca nell’apposito campo e il software restituisce una serie di risultati attinenti; - Reti sociali
Sono siti costruiti specificatamente per permettere l’interazione tra gli utenti, con lo scopo di creare vere e proprie comunità (community) virtuali, dove i membri possono agevolmente condividere le informazioni e mantenere i rapporti.
I primi esempi di società virtuali, molto in voga negli anni ’90 e 2000, sono stati i forum di discussione, che si sono poi evoluti negli attuali social network avanzati, come Facebook o Instagram.
Il loro successo sta nel facilissimo accesso, nella semplicità d’utilizzo e nella possibilità di essere fruiti in mobilità, con siti responsive o applicazioni native, per smartphone o tablet.
Le reti sociali possono essere aperte a tutti oppure chiuse, riservate solo ai membri iscritti e con informazioni che non possono essere consultate da elementi esterni alla rete stessa.
Sono il più fulgido esempio di comunicazione non più bidirezionale, ma omnidirezionale: tutti gli utenti stanno in pratica sullo stesso livello e (salvo eccezioni) scambiano informazioni ovunque (pure fuori dalla community), creandone anche ex novo; - Web-log (blog)
Piccoli (ma a volte neppure troppo) siti personali, costruiti generalmente in automazione grazie ad un software CMS, dove gli utenti possono scrivere articoli informativi o promozionali, permettendo agli altri membri (sia del network su cui poggia il sito, sia elementi esterni) di interagire, commentando.
Ancor prima dei social network, hanno pian piano soppiantato i forum di discussione.
I blog sono un classico esempio di comunicazione totalmente bidirezionale: i lettori non assorbono passivamente l’informazione, ma possono anche restituire il loro apporto e contributo
Cos’è il sito vetrina?
Il sito vetrina è il più classico esempio di sito informativo a carattere promozionale.
Si presume che tale tipologia di sito sia predominante tra i miliardi di pagine HTML che compongono il World Wide Web, e sicuramente è una tipologia risalente già dai primi anni ’90.
Lo scopo del sito vetrina è far conoscere i propri prodotti commerciali (sia bene che servizi) ad una platea di possibili clienti (target).
Il sito vetrina è essenzialmente una promozione di tipo inbound, cioè che parte dal mercato stesso e arriva all’azienda: lo scopo prioritario è far sì che le informazioni presenti nel sito vetrina vengano trovate dal cliente, attraverso la navigazione del World Wide Web.
Questo, almeno a livello teorico.
Non sono rare (anzi, sono necessarie!) pagine del sito vetrina appositamente progettate per richiamare invece una funzione di outbound (o push), ossia proporre l’informazione dall’azienda verso il mercato potenziale.
Tali pagine sono chiamate ‘landing page’, e sono una delle strategie fondamentali del Search Engine Markering (SEM).
Il sito vetrina, anzi le sue pagine, sono generalmente le prime informazioni che il cliente va ad acquisire dell’azienda o del prodotto a cui è interessato.
Ciò, a prescindere dalla tipologia di azienda o professionista che vende il prodotto, impone che il sito vetrina:
- Sia facilmente consultabile;
- Sia ricco d’informazioni utili per il potenziale cliente;
- Sia ben posizionato sull’indice di Google e dei principali motori di ricerca;
- Sia coerente con la missione aziendale, l’etica del professionista o lo scopo della società a cui appartiene
Quando c’è bisogno di un sito vetrina?
Sempre.
Il sito vetrina, come il nome lascia ampiamente intuire, è esattamente la ‘vetrina virtuale’ di un’azienda o di un professionista, che vuole farsi trovare sul World Wide Web.
Qualsiasi business, anche il più piccolo, necessita di un sito vetrina che descriva adeguatamente il prodotto in vendita, le informazioni essenziali ed obbligatorie dell’azienda, le modalità di contatto, vendita e distribuzione e, soprattutto, identifichi il mercato ed il target di riferimento.
Il presupposto è semplice: nel tempo della connessione perenne all’Internet, i consumatori preferiscono far partire richieste di inbound piuttosto che aspettare, passivamente, messaggi outbound.
Per trovare generici o specifici prodotti, è molto più rapido e comodo prendere lo smartphone e digitare, su Google, il nome del prodotto, oppure la richiesta dello stesso, o del brand di riferimento.
Se non si ha a disposizione un sito vetrina, semplicemente i potenziali clienti non trovano l'attività od il prodotto che si commercializza.
Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un buon sito vetrina?
Ti dico in tutta onestà (e presta bene attenzione, poiché è un discorso che quasi nessuno ti fa mai): sul World Wide Web è sempre meglio essere efficaci che efficienti.
Detto questo (ricordatelo bene!), un sito vetrina di successo deve essere efficace, ossia deve arrivare correttamente al target ed invogliarlo al contatto (Call-to-Action).
Per essere efficace, un sito vetrina deve avere delle specifiche caratteristiche:
- Deve essere pratico ed accessibile
Gli utenti del web solitamente vogliono trovare le informazioni rapidamente, limitando al massimo le ricerche.
Un sito di presentazione della tua attività e del tuo prodotto dovrebbe quindi fornire pagine con contenuti ben scritti e ben posizionati, poco dispersivi e che, soprattutto, siano veloci da caricare e da sfogliare.
L’interfaccia deve essere pratica, chiara e ben definita, con un menu di navigazione facile da consultare; - Deve fornire informazioni utili ed attinenti ai visitatori
L’algoritmo di Googlebot, il crawler di Google, è un software molto avanzato: nel corso degli anni è stato continuamente perfezionato, ed ora è capace di analizzare e posizionare pagine web in maniera molto precisa, eseguendo scansioni dei testi anche in maniera semantica.
Ciò vuol dire che i contenuti delle pagine devono essere coerenti con le parole chiave della ricerca. In altre parole: le keywords devono essere attinenti con il contenuto della pagina, e quindi utili per i possibili clienti.
Il sito vetrina deve quindi avere pagine ben progettate, con testi scritti in maniera chiara ed utile, ideati in funzione dell’utente e non di un software: Googlebot è in grado di capire se una pagina è scritta solo per ‘prendere click’ oppure se è davvero utile all’utente, e di conseguenza la posiziona peggio o meglio nell’indice di Google; - Deve dare chiare indicazioni sul prodotto venduto
Sia che il sito vetrina debba promuovere la vendita di un bene oppure un servizio, è di fondamentale importanza che sia dato risalto al prodotto.
A meno che non si tratti di un sito appositamente ideato per il branding e la sua promozione, va tenuto conto che il target è, nella grande maggioranza dei casi, propenso a cercare il prodotto in sé, e non una marca.
Questo, in buona sostanza, obbliga a scrivere pagine di vetrina concentrate sul prodotto, prediligendo un approccio product-oriented piuttosto che orientato al marketing.
Un utente medio cerca solitamente ‘aspirapolveri a Milano’ oppure ‘parrucchiere donna’ piuttosto che ‘Pincopallino Vacuum Cleaner’ oppure ‘Armand le Grande Choeffeur’, ricordalo sempre! - Inspirare una Call-to-Action nelle pagine chiave
Una ‘Call-to-Action’ è niente altro che l’azione che l’utente esegue dopo aver visionato una pagina, che lo mette in contatto con l’azienda o il professionista.
In pratica: è la telefonata, l’email, il modulo elettronico, il messaggio o, in generale, qualsiasi azione che permetta un contatto diretto con chi ha promosso il prodotto.
La Call-to-Action è la discriminante che rende una generica pagina economicamente produttiva per l’azienda od il professionista oggetto della promozione.
A volte, spesso negli annunci, sono progettate pagine specifiche per invogliare gli utenti ad una Call-to-Action, e queste pagine sono chiamate ‘landing page’.
Siti vetrina ben fatti fatto di ogni pagina informativa un’ottima candidata per una Call-to-Action, invogliando il lettore e stimolandolo al contatto con l’azienda; - Deve essere statico e leggero
Un sito vetrina non è un social, e non è neppure un negozio di commercio elettronico.
Si differenzia da essi perché divulga un messaggio, promozionale o meno, ma non vende direttamente: le vendite sono semmai conseguenti all’informazione e alla promozione.
I siti vetrina hanno pagine informative e promozionali, appetibili sia per gli utenti che per Googlebot e, salvo rari casi, sono progettate in HTML5.
Google preferisce pagine statiche con indirizzi URL attinenti, e generalmente penalizza URL generati dai CMS senza permalink.
Le pagine devono avere un layout adattabile alla risoluzione del dispositivo di visualizzazione, e devono essere quanto più leggere (in KB) possibile: Google premia pagine snelle, dai tempi di caricamento veloci, e penalizza invece pagine pesanti, zeppe di foto di grande risoluzione e lente nel caricarsi
Il sito vetrina può essere connesso ai social network?
Assolutamente sì.
Qualsiasi pagina HTML può essere condivisa con pressoché ogni rete sociale, tramite comodi framework già pronti all’uso o anche manualmente.
Ancora, grazie a HTML5 e ai metadata specifici per le reti sociali, è possibile arricchire i contenuti e le anteprime delle pagine del sito vetrina, rendendole estremamente efficaci per i social.
Pagine ben scritte del sito vetrina e debitamente configurate sono un grande volano per le visite totali, mentre contenuti ben targettizzati possono portare eccellenti livelli di backlink, aumentando la probabilità di conversione in Call-to-Action.
Al sito vetrina possono essere collegate le pagine dei social più popolari, come Facebook, oppure divulgare le foto dei prodotti grazie ad Instagram.
Anche servizi di geolocalizzazione molto popolari come Google My Business funzionano meglio quando è collegato a loro un sito proprietario, e garantiscono ritorni di visite migliori.
Per quali tipi di business può essere utile un sito vetrina?
Per qualsiasi business e qualsiasi prodotto.
Un sito vetrina è sempre obbligatorio per ogni azienda o professionista, ed è parte integrante di qualsiasi campagna digitale.
Il sito vetrina è il tuo principale ‘owned media’, ovverosia il contenuto web di tua proprietà.
È la prima linea della tua immagine online, e la sua creazione di alta qualità, il suo miglioramento costante e la sua manutenzione perenne non sono opzioni, ma obblighi necessari alla sussistenza del tuo business.
Pagine interessanti per i lettori e con contenuti attinenti alle keywords, di alta qualità, generano conseguentemente risultati sul tuo ‘earned media’, ovverosia il passaparola.
La gente scambia e condivide link a pagine od articoli interessanti, sia sui social che per email o messaggistica istantanei, e questo aumenta di moltissimo le visite organiche e dirette.
Senza un sito vetrina ben fatto, con pagine create in ottica SEO ed interessanti per i tuoi potenziali clienti, qualsiasi promozione online sarebbe difficile, oppure non soddisfacente.
Investire nel tuo sito vetrina di grande qualità è investire su gran parte del tuo successo online, e questo è un dato di fatto che non ammette eccezioni.
Vuoi parlarne con me? Mi trovi qui!È possibile creare un sito vetrina per un professionista giuridico o medico?
Certamente, anzi direi: è obbligatorio farlo!
Il vasto mondo dei medici, degli odontoiatri, degli avvocati comprende settori iper-inflazionati ormai da decenni, in cui s’è creata una grandissima concorrenza.
Tanto per farti capire: solo nella città di Roma, al 2018 si contavano ben 24.962 avvocati!
In tutto il paese, si contano circa 250.000 legali: numeri elevatissimi, che fanno dell’Italia il secondo paese europeo per quantità di avvocati.
Con questi numeri spropositati, è ovvio capire subito che la concorrenza è altissima, con un mercato che non riesce ormai da anni ad assorbire l’offerta.
Perciò, la promozione è l’unica arma veramente efficace per permettere ad uno studio legale di continuare a sussistere.
Ma bisogna farlo bene: se mettiamo infatti una ricerca su Google con la query ‘avvocato roma’ compaiono circa 128.000.000 di risultati!
Una SERP quindi elevatissima, estremamente competitiva, in cui riuscire ad arrivare ai primi posti è davvero difficile.
Per questo, è necessario costruire pagine di altissima qualità, con contenuti interessanti per i potenziali assistiti, in grado di raggiungere click dalla ricerca organica.
Non è facile, te lo dico subito: ma non provarci, equivale comunque all’oblio professionale.
Discorso molto simile per i medici e gli odontoiatri: un altro settore quello sanitario che, nel corso degli ultimi anni, ha raggiunto livelli d’inflazione molto elevati.
Ciò si è scontrato con la famosa crisi di fine anni 2000, che ha aggiunto inflazione di offerta ad abbassamento della domanda, causata dalle ristrettezze economiche di molti italiani, della rinuncia a cure specialistiche e, non in ultima istanza, alla quasi gratuità del Servizio Sanitario Nazionale.
Questo ha generato una crisi di settore abbastanza pronunciata, dove la grande concorrenza ha causato un eccesso di offerta, che il mercato riesce solo in parte ad assorbire.
In questa situazione di disagio, molti specialisti (soprattutto, odontoiatri) hanno visto il loro fatturato scendere considerevolmente, in una crisi che ha creato ancora più selezione in un mercato già iper-competitivo.
In tale contesto, va aggiunto anche il cambiamento delle abitudini dei pazienti, ormai sempre più informati (spesso, purtroppo in maniera non consona), sempre più propensi a valutare, confrontare e recensire i loro medici specialisti online, grazie a social network dedicati e siti d’informazione sanitaria.
Non essere presenti col proprio sito vetrina online è pertanto sinonimo di mancanza di professionalità, difficoltà di promozione della propria specialistica e, senza troppi giri di parole, perdita certa di pazienti.
Vuoi parlarne con me? Mi trovi qui!Per un sito vetrina va bene Wordpress o JoomLa?
Teoricamente sì, ma ti dico in tutta onestà: non te lo consiglio.
Così come non ti consiglio di usare qualsiasi software CMS che non ti dia il pieno controllo del codice HTML e dei fogli stile CSS.
I motivi di ciò sono prettamente tecnici, quindi magari noiosi, così te li risparmio.
Ti dico solamente che Googlebot non ama particolarmente le pagine create dai software di Content Management System, ed è molto difficile programmare codice snello e pulito con Wordpress o altri programmi gestionali similari.
Ci sono sempre problemi di validazione del codice, non si riesce quasi mai ad avere un template correttamente impaginato, è impossibile controllare al 100% cosa effettivamente viene messo nelle pagine dal sistema automatizzato.
Non meno importante, un sito sviluppato automaticamente con un CMS è estremamente vulnerabile ad attachi esterni di malintenzionati: per questo va costantemente aggiornato, e spesso i molti update mensili mandano in conflitto i tanti plugin che, giocoforza, si è obbligati ad installare.
I software di CMS sono molto utili, ed in molti contesti funzionano ottimamente: ad esempio per un blog personale, per un piccolo sito amatoriale, per un sito di eCommerce senza troppe pretese, e via discorrendo.
Ma sono stati pensati essenzialmente per chi non ha mai masticato nulla di programmazione ad etichette, né di impostazione grafica o web design.
Hanno quindi forti limiti per chi programma sul serio l'HTML, il Javascript, il CSS e, in generale, per chi costruisce le pagine web in ottica SEO.
Presentandoti con un sito sviluppato con un CMS avrai sicuramente vantaggi (il basso costo, la possibilità di aggiornarlo da solo), ma sconterai anche molti problemi, che a mio avviso non possono essere accettati in un contesto professionale.
Vuoi parlarne con me? Mi trovi qui!Posso costruirmi un sito vetrina da solo e poi pagare qualcuno per la SEO?
Sì, ma avrai dei pessimi risultati finali, e spenderai molti soldi per ottenere ben poco.
Una cosa che ancora molti non riescono a capire è che la SEO (Seach Engine Optimization), cioè l'insieme di strategie e accuratezze che vengono impiegate per migliorare il posizionamento delle pagine web, comincia proprio sin dalla progettazione iniziale delle pagine!
La SEO sono i contenuti, la SEO sono i titoli, la SEO sono (sopratutto!) i paragrafi di testo, che devono essere scritti seguendo specifiche regole del web copywriting.
La SEO è già il tuo sito, in pratica.
Pretendere di costruirsi da solo una macchina in kit e poi volerci installare poi il motore di una Lamborghini non è assurdo?
Lo è, così come acquistare ed arredare un piccolo monolocale per poi andarci a vivere in quattro.
Le pretese sono esattamente le medesime.
E ti dico anche di più: sappi che, in giro nel non sempre chiaro mercato digital, ci sarà sempre qualcuno che ti dirà che è possibile farlo.
Non dovresti però dubitare della possibilità, ma sull'effettiva realizzabilità.
Del resto e volendo, studiando un po' il problema, anche qualsiasi fisico nucleare saprebbe costruire una bomba all'idrogeno, non trovi?
La SEO è il tuo sito, ricordalo sempre: comincia con le tue pagine, finisce con il posizionamento delle tue pagine all'indice di Google.
Non puoi distinguere la progettazione delle tue pagine dall'attività di SEO.
E chi ti propone di farlo, facendoti pagare soldi per provarci, secondo il mio parere equivale allo sciamano che, mettendosi su un bel mascherone fatto di piume, tenta di curarti 'con la sola imposizione delle mani'.
Ti serve un sito vetrina per la tua attività?
Posso aiutarti.
Mi occupo di sviluppo, design e produzione di siti vetrina ad hoc, con contenuti di alta qualità e che solitamente raggiungono ottime posizioni nelle query di ricerca su Google.
Non faccio nessun tipo di magia e non uso nessun trucco: solo tanta esperienza di SEO e SEM, valutazione del settore e del prodotto, compilazione di codici puliti, snelli ed efficaci.
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