Le relazioni professionali tra medici nel mercato digitale
- Cosa dice il Codice di Deontologia Medica sui rapporti con i colleghi?
- Il Codice di Deontologia Medica vale online?
- Posso partecipare ai forum di discussione online, oppure sui gruppi e pagine Facebook?
- Posso criticare apertamente online un collega con cui non condivido la diagnosi?
- Posso rispondere a tono alle recensioni negative che ho ricevuto come feedback?
- Posso pubblicare materiale scientifico e divulgativo, e condividerlo con i miei colleghi sui social?
- Online non è uno scherzo, e non vale meno del reale
- Hai bisogno di aiuto per la tua immagine online?
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Sei un medico, un chirurgo o un dentista e frequenti spesso la Rete, con social network e forum specialistici?
Forse non lo sai, ma avendo prestato il Giuramento di Ippocrate, hai degli obblighi non solo professionali, ma anche etici e comportamentali, da mantenersi sempre in ogni tua uscita pubblica… Virtuale o non.
E sono obblighi chiaramente specificati nel Codice di Deontologia Medica, redatto dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.
Sai quali sono questi obblighi comportamentali?
Beh, continua a leggere e te lo dico.
Dimostrati, in essenza, di essere un medico, e di avere in mente un unico scopo: proteggere la vita.
Cosa dice il Codice di Deontologia Medica sui rapporti con i colleghi?
Il Titolo X “Rapporti con i colleghi” del Codice di Deontologia Medica è interamente dedicato, come il nome lascia intuire, al rapporto lavorativo e collaborativo tra colleghi medici.
Tale capitolo, essenzialmente, obbliga i medici alla collaborazione reciproca, indipendentemente dal loro status, dalla loro specializzazione, dalla loro condizione lavorativa (settore pubblico o privato che sia).
L’Art. 58 “Rapporti tra i colleghi” obbliga alla solidarietà e alla collaborazione reciproca, avendo come fine primario l’interesse del paziente.
Molto importante, lo stesso capitolo vieta ai medici di chiedere corrispettivi economici nel caso di assistenza ad altri colleghi medici, permettendo lo scambio di denaro solo a titolo di rimborso spese.
Gli eventuali contrasti professionali devono avvenire comunque nel rispetto reciproco e, nel caso di errore accertato, è comunque vietato denigrare o colpevolizzare il collega medico.
Lo scambio di informazioni tra colleghi non solo è permesso ed agevolato, ma è anche un obbligo: l’Art. 61, infatti, impone la trasmissione della documentazione clinica, che deve essere ‘puntuale e rigorosa’, nel caso che il paziente decida o sia obbligato a cambiare medico.
Il medico, il chirurgo o il dentista è tenuto a rispettare questi obblighi anche al di fuori del proprio orario di lavoro, o di servizio: il Codice di Deontologia Medica, infatti, è un codice per l’appunto deontologico, che come tale ha profondi effetti sul comportamento, assumendo valori ben più profondi della mera ‘etica professionale’.
Il presupposto è: “Se sei un medico, sei un medico sempre. Il tuo lavoro non inizia e non finisce mai, perché fai parte di una categoria che ha precise regole di dignità e ancora più precisi doveri storicamente acquisiti”.
In base a questo presupposto, se hai prestato il famoso Giuramento di Ippocrate, la tua singola persona non fa solo parte, ma identifica un’intera categoria: ogni tua singola azione, quindi, è come se l’intero Ordine la facesse per interposta persona.
Ecco perché è fondamentale che tu non ti comporti mai in maniera lesiva dell’immagine di tutti i tuoi colleghi medici che rappresenti e che – attenzione – a loro volta ti rappresentano.parti ora con la tua promozione!
Il Codice di Deontologia Medica vale online?
Gli articoli del Codice di Deontologia Medica valgono sempre, in qualsiasi situazione.
Quando lavori in ambulatorio, nel tuo studio o in sala operatoria, quando sei in relax al mare, quando porti a spasso il cane, quando giochi a calcetto e quando pubblichi le immagini su Instagram o posti qualsiasi tipo di contenuto su Facebook.
Sei un medico o un dentista 24 ore su 24, 7 giorni su 7: le tue ferie sono un concetto relativo, al primo posto c’è il giuramento che hai effettuato quando ti sei laureato, cioè quello di proteggere la vita.
Per effetto dell’Art. 55, qualsiasi post che pubblichi ovunque sulla rete non può fornire informazioni infondate, non scientificamente provate, non trasparenti o pregiudizievoli.
In base all’Art. 56, inoltre, non puoi diffondere notizie su cure, trattamenti ed innovazioni generali in campo medico o sanitario che ancora sono in fase sperimentale, non accreditate scientificamente o che diffondano – seppur in buona fede – speranze illusorie per i pazienti.
Devi stare sempre attento a ciò che posti, ai commenti che fai sui tuoi colleghi, alle informazioni generali che vuoi dare a chi ti legge: basta poco per incappare in una sanzione dell’Ordine, che può essere molto pesante e che può, in cari davvero gravi, provocare la tua radiazione a vita.
Non devi mai pensare che ‘online tanto si può cancellare’, oppure che il controllo reale di ciò che tutti medici postano sulla Rete sia difficile e poco realizzabile: basta anche una singola segnalazione di un contenuto magari frainteso, per ritrovarti in una situazione molto spiacevole.parti ora con la tua promozione!
Posso partecipare ai forum di discussione online, oppure sui gruppi e pagine Facebook?
Certo: il Codice di Deontologia Medica non ti vieta di partecipare alle discussioni in via generale (e forum, gruppi o pagine Facebook sono in pratica solamente discussioni, seppur digitali), ma ti impone solo di comportarti in maniera consona con i tuoi colleghi e con il tuo Ordine.
La tua libertà di parola è sempre garantita, come vuole la Costituzione: solo, devi usarla bene e non devi recare un danno d’immagine e di stima alla categoria medica.
Per gli effetti dell’Art. 21, al medico è vietato svolgere altre attività che non siano inerenti alla sua professione e, soprattutto, alla sua area di competenza.
Questo vuol dire, di rimando, che puoi parlare e discutere di tutto quello che vuoi, ma quando parli di medicina, devi assicurarti di essere esperto in quello di cui si sta discutendo: questo, per evitare di dare ai pazienti informazioni non corrette, che potrebbero causargli dei danni.
Secondo l’Art. 12, inoltre, al medico è categoricamente vietato comunicare qualsiasi tipo di dato sensibile dei propri pazienti.
Eccezioni a questo articolo sono possibili solo col consenso informato della persona (o di un suo legale rappresentante) e comunque sono in determinate condizioni.
Ciò significa che puoi riportare le tue esperienze professionali e i tuoi casi clinici, condividendo le informazioni con i tuoi colleghi anche su gruppi generalisti, ma devi comunque sempre garantire l’anonimato dei tuoi pazienti.
Ricorda sempre di non suggerire terapie, cure o farmaci di nessun genere telematicamente: ciò non solo sarebbe pericoloso per i tuoi pazienti, ma andrebbe a creare pericolosi contrasti con le imposizioni dell’Art. 13, che vuole la prescrizione di farmaci, cure, riabilitazioni o terapie come diretta responsabilità del medico, da attuarsi con ‘autonomia e responsabilità , e soprattutto dopo diagnosi circostanziata’.
Tutte situazioni che, per ovvi motivi, sono difficilmente riscontrabili online, senza prima aver visitato il paziente e/o aver prescritto esami o indagini di laboratorio.
Ai sensi dell’Art. 57, è proibito al medico patrocinare – a livello promozionale – qualsiasi genere di prodotto sanitario o di ‘qualsivoglia altra natura’.
Ciò vuol dire che nei messaggi su forum, pagine di discussione et similia, devi astenerti dallo specificare il nome commerciale del farmaco o medicamento specifico.
Va bene invece nominare il principio attivo, senza limitazioni.parti ora con la tua promozione!
Posso criticare apertamente online un collega con cui non condivido la diagnosi?
Se per ‘critica’ intendi denigrazione o colpevolizzazione, no, non puoi farlo.
Art. 58 parla chiaro: ti è impedito di insultare, offendere o denigrare apertamente i tuoi colleghi medici o dentisti.
Fermo restando che, comunque, hai diritto di avere una tua opinione scientifica che può anche discostare da quella di altri colleghi, ricorda che i contrasti, secondo il succitato articolo, devono essere risolti ‘nel rispetto reciproco’, e comunque come obiettivo primario il supremo interesse della persona assistita, che potrebbe essere oggetto di disputa scientifica.
A corredo di ciò ricorda che, sempre grazie all’Art. 58, ti viene imposta ‘solidarietà e collaborazione’ con i tuoi colleghi, nonché sei tenuto al rispetto delle competenze tecniche, funzionali ed economiche, a prescindere dal grado di specializzazione degli altri camici bianchi.
Questo vuol dire che, in linea di massima, nelle discussioni su forum e pagine social devi:
- Astenerti dall’insultare o denigrare i tuoi colleghi;
- Rispettare a prescindere i tuoi colleghi, anche quelli con cui non condividi opinioni scientifiche o di cui, per motivi tuoi personali, non apprezzi l’operato;
- Se non condividi una diagnosi o un piano terapeutico, astenerti dal criticare il collega che l’ha proposto, ma piuttosto devi concentrarti sulle motivazioni scientifiche dello stesso;
- Astenerti dal criticare apertamente un collega, anche se ha sbagliato diagnosi o ha comunque commesso un evidente errore comportamentale;
- Mantenere sempre un comportamento propositivo e collaborativo, a prescindere dal tuo grado di competizione o amicizia con i colleghi che partecipano alla discussione;
- Scrivere ed agire sempre con l’obiettivo primario del bene del paziente;
- Condividere le tue conoscenze con i tuoi colleghi, se interpellato su un caso di tua competenza e su cui puoi contribuire al dibattito scientifico
Come vedi, molte di queste imposizioni, se ci pensi bene, appartengono non solo al Codice di Deontologia Medica, ma al buon senso generale.
Ricorda sempre che, nell’Internet come nella vita reale, gli esseri umani danno il loro meglio quando cooperano piuttosto che quando competono: ergo, l’atteggiamento propositivo per te medico non solo è un dovere, ma un motivo di guadagno, sia scientifico che umano.
Siamo tutti uomini, e pertanto fallibili per nostra stessa natura: nessuno è perfetto, soprattutto quando opera in una scienza purtroppo non esatta come la medicina, in cui infinite variabili possono modificare pesantemente diagnosi e prognosi.
Ricordatene ogni volta che posti un qualsiasi contenuto su Instagram, Facebook o Twitter!parti ora con la tua promozione!
Posso rispondere a tono alle recensioni negative che ho ricevuto come feedback?
Puoi, ma ricordati sempre che sei un medico, e che pertanto devi sempre mantenere un’immagine positiva e non lesiva di tutta la tua categoria e del tuo Ordine.
Questo vuol dire che, oltre agli ovvi obblighi di legge (essenzialmente, non puoi calunniare, né ingiuriare nessuno), devi anche mantenere sempre un tono professionale adatto, unito ad una sempre costante rettitudine, idonea alla categoria che rappresenti.
Un medico è una figura autorevole, non dimenticarlo mai: è l’uomo di scienza deputato alla cura delle persone, e perciò, storicamente, ha sempre goduto di grande rispetto ed ammirazione.
Non rappresenti solo te come persona, ma un’intera categoria di persone che hanno scelto una precisa strada nell'esistenza, il cui tornaconto e il mero guadagno personale e sono considerati secondari rispetto alla missione principale, che è sempre quella di proteggere la vita.
Ricorda che, solitamente, un feedback o una recensione negativa sono sempre frutto di una cattiva comunicazione tra chi presta un servizio e chi, dall’altro lato, lo riceve.
Se un paziente si è trovato male dopo la tua visita, è perché c’è stata una mancanza di comunicazione adeguata: spesso, non è colpa tua, così come altrettanto spesso non è colpa del paziente.
Medico e paziente hanno una comunicazione spesso asimmetrica, poiché le conoscenze in campo sono differenti, e pertanto è difficile da una parte esprimere concetti complessi in maniera semplice, e dall’altra è difficile comprendere concetti complicati con una conoscenza e cultura scientifica semplice.
Per evitare ciò, devi lavorare in primis sulla tua comunicazione: spiegando bene la situazione, e cercando di instaurare una certa empatia con il paziente, è molto più facile farsi e fargli capire le cose.
In buona sostanza, più che preoccuparti di rispondere, con ripicca, ai feedback negativi, il tuo compito dovrebbe essere molto più radicale: dovresti prevenirli, con la giusta comunicazione.parti ora con la tua promozione!
Posso pubblicare materiale scientifico e divulgativo, e condividerlo con i miei colleghi sui social?
Generalmente sì, puoi farlo.
Anzi, sempre in linea generale, il Codice di Deontologia Medica ti sprona – e in certi casi, ti obbliga - a condividere le informazioni scientifiche, e alla collaborazione con i tuoi colleghi.
Ricordati solo che, ai sensi dell’Art. 55, al medico è imposta una condotta informativa ‘accessibile, trasparente, rigorosa e prudente’.
Non devi creare infondato panico o allarmismi, non devi avere atteggiamenti pregiudizievoli e, soprattutto, non devi divulgare informazioni su cure ancora sperimentali, non approvate dalla comunità scientifica.
Molto importante è, ai sensi dell’Art. 10, il segreto professionale, che sei tenuto a rispettare sempre e comunque, in qualsiasi situazione, anche in caso di richiamo delle Autorità e, addirittura, anche nel caso di interdizione o cancellazione dall’albo.
Quindi, non puoi MAI condividere informazioni dei tuoi pazienti acquisite durante il tuo rapporto fiduciario con loro, neppure se essi muoiono: la mera morte della persona assistita, difatti, non ti solleva dall’obbligo di segretezza.
Devi quindi tenere bene in mente questo, quando condividi materiale divulgativo o sanitario su qualsiasi canale dell’Internet.parti ora con la tua promozione!
Online non è uno scherzo, e non vale meno del reale
Una concezione totalmente sbagliata, purtroppo ancora molto diffusa, vuole che la percezione di quello che si fa online – compresi i commenti su Facebook, delle recensioni su Google My Business et similia – sia spesso e volentieri ‘di poco conto’, ‘virtuale’, ‘comunque non vincolante’.
Sbagliato: qualsiasi tua azione sul World Wide Web ha delle conseguenze sul mondo reale, e può averne anche in campo legale.
La legge non fa distinzione tra tipi di media di diffusione, e calunnie o ingiurie che puoi – anche accidentalmente – proferire online possono essere sanzionate.
Ancora, le segnalazioni che possono arrivare all’Ordine su ciò che dici o che fai online possono portarti grossi guai sia in ambito professionale che penale: ecco perché devi sempre rispettare ciò che t’impone il Codice di Deontologia Medica.
Come nella vita reale, da bravo medico e uomo di scienza, sei portato alla condivisione della tua professionalità , nonché disponibile ad aiutare e farsi aiutare dai tuoi colleghi, così dovresti essere nella tua controparte digitale.
I rapporti con i tuoi colleghi sono fondamentali per la tua crescita, sia umana che professionale, nonché indispensabili per aiutare al meglio i tuoi pazienti: è sempre il lavoro di squadra che da i frutti migliori, e dovresti proprio saperlo.
E allora, perché non fare lo stesso online?
Ricorda che la reputazione online non è un concetto astratto, ma un valore reale, difficile da riconquistare quando si è perso.
Dimostrati quindi sempre corretto, leale, disponibile al dialogo e alla comprensione, autorevole ma mai autoritario.
Dimostrati, in essenza, di essere un medico, e di avere in mente un unico scopo: proteggere la vita.
Hai bisogno di aiuto per la tua immagine online?
Io posso aiutarti.
Sono specializzato in marketing sanitario, per odontoiatri, medici e chirurghi da oltre 15 anni, e sono pronto ad ascoltarti e a mettere le mie conoscenze al servizio del tuo business.
Il mio studio ha una conoscenza profonda della legge in materia di promozione sanitaria, e siamo costantemente aggiornati su ogni imposizione dettata dal Codice di Deontologia Medica.
Posso farti aumentare considerevolmente il numero dei tuoi pazienti, rafforzando la tua immmagine professionale ed aiutandoti a trarre il meglio dall'informazione sanitaria.
Tutti i miei clienti medici o odontoiatri non hanno mai problemi con l'Ordine, poiché le loro promozioni non sono solo efficaci, ma sono perfettamente attinenti a ciò che dice la normativa in materia di pubblicità sanitaria: provami, e vedi con i tuoi stessi occhi di cosa sto parlando!
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