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Hai avviato la tua nuova attività e sei entrato nel caotico - ma decisamente eccitante - mondo della nuova imprenditoria?

La tua idea sta per essere valutata sul mercato reale, oppure stai per confrontarti con il fisco per la prima volta?

Non sai bene come cercare fondi per il tuo lancio, o magari devi stilare un piano d'ammortamento credibile per i tuoi investitori?

Quale che sia il tuo caso, ci sei dentro: sei uno 'startupparo', e devi darci dentro sino all'ultimo!

In questa pagina troverai consigli e suggerimenti per orientarti al meglio nella tua nuova professione, che facile di certo non è - e te ne sarai reso conto - ma che può darti anche molte soddisfazioni.

Sempre che tu conosca le regole del gioco.

Buona lettura!

Il fatturato non è il business, ma il business è sempre il fatturato.

1. Assicurati che la tua startup abbia un prodotto vendibile

I consigli ed i suggerimenti per la tua nuova startup

Non sempre tutte le buone idee di business sono praticamente realizzabili.

Alcune sono molto promettenti sulla carta, ma poi quando debbono scontrarsi con la realtà del mercato, mostrano preoccupanti falle.

Il prodotto che la tua azienda startup deve proporre sul mercato deve quindi essere effettivamente non solo realizzabile, ma anche commerciabile.

Ti potrà sembrare una banalità, ma uno degli ostacoli principali alla crescita e all'espansione di una startup è proprio l'individuazione di un prodotto commerciabile!

Quindi, assicurati sempre che il tuo prodotto sia:

  • Idoneo a soddisfare un bisogno al meglio
    Puoi aver avuto una grande idea molto innovativa, ma sei sicuro che soddisfi un reale bisogno del mercato?
    Il mercato ha sempre richiesta di beni e di servizi, ma quantità e tipologie possono essere in inflazione o deflazione: sei sicuro che il tuo prodotto possa soddisfare al meglio un bisogno, in un settore che magari è già iper-inflazionato?
    Ricorda che entrare nel mercato già in inflazione è più difficile e richiede più fondi ed energie rispetto ad un mercato in deflazione;
  • Commerciabile agevolmente
    Se nel mondo si fabbricano armi nucleari, è tacito suppurre che, da qualche parte, ci sarà qualcuno che vende e distribuisce materiale radiattivo idoneo.
    Però, non credo che nessuno di noi abbia visto con facilità un trasporto merci atomico, o no?
    È solo un simpatico esempio per farti capire che, al mondo, tutto è vendibile con opportuna richiesta e giusto canale distributivo.
    Questo però non vuol dire che sia tutto facilmente vendibile, ed agevolmente piazzabile sul mercato: prodotti con target specifico o con richieste particolari necessitano di distribuzione e promozione altrettanto particolare.
    Nel caso di una startup, è sempre meglio cercare di partire con un prodotto facilmente distribuibile, poiché uno dei problemi maggiori che affronta una nuova impresa è proprio quello di trovare il giusto canale di vendita, oltre che di promozione;
  • Di facile produzione
    La produzione iniziale di qualsiasi prodotto di una generica startup è una fase critica: i meccanismi necessari e la coordinazione tra fornitori, partner, collaboratori e lavoratori interni solo in rari casi è già rodata, e solitamente richiede tempo per andare al massimo regime possibile.
    Anche i fondi di partenza sono usualmente centellinati: grosse risorse vengono indirizzate per il settore del marketing, specialmodo nella promozione, e ciò rende la disponibilità degli altri settori limitata.
    Questo è il motivo per cui l'avvio della produzione è sempre visto come una fase di forte difficoltà di una startup.
    È necessario quindi che il prodotto che si vuole vendere sia quanto più possibile facile da produrre, idealmente anche in condizione di basso regime di ordini.
    Attenzione: facile produzione non vuol dire necessariamente semplice prodotto!
    Un prodotto può essere anche molto complesso nella sua struttura e richiedere molti passaggi sequenziali o paralleli, ma non per questo dev'essere di difficoltosa fattura: facile vuol dire che la produzione è ben studiata e non incappa in problematiche a monte, e che ogni passaggio sia quindi snello - nei limiti strutturali - e coerente con quello precedente e successivo.
Contattami e ti aiuterò con il tuo progetto!

2. Assicurati che la tua startup abbia i fondi idonei

I consigli ed i suggerimenti per la tua nuova startup

Ogni business, lo sai, richiede una quantità di denaro iniziale per partire.

Questo budget può essere piccolo oppure enorme, a seconda del progetto e della società che si vuole costruire, ma comunque dev'essere sempre presente.

Idealmente, un imprenditore investe personalmente i suoi capitali nell'impresa, e rischia del proprio investendo le sue qualità ed i suoi soldi nell'idea che intende commercializzare.

Certe volte però, i capitali personali non bastano, oppure s'incontrano altri attori interessati ad investire i propri denari nell'idea di qualcun altro.

Quando c'è bisogno di recuperare dei fondi per l'avvio dell'impresa, si parla di 'fund raising'.

Se hai una startup, hai capito immediatamente quello che sto per dirti: assicurati di avere la certezza dei fondi che stai raccogliendo o che hai raccolto.

Molte realtà giovani prendono i soldi per iniziare da aziende che o fanno questo per mestiere (prestano denaro), oppure hanno deciso di diversificare il loro patrimonio, od ancora che cercano nuove idee da far sviluppare esternamente, valutandone poi l'acquisto.

Altre aziende ancora, usano il finanziamento per sgravarsi gli oneri fiscali, mettendo il prestito nelle uscite e quindi limando parte dell'imponibile.

Insomma, i motivi per cui aziende decidono di finanziare altre aziende sono molti, ma portano tutti ad una strada comune: il guadagno.

Una startup, datosi che è per l'appunto un'azienda nuova che spesso neppure ha iniziato a produrre, non può subito garantire ritorni economici considerevoli, e quindi deve gioco-forza puntare ad attirare gli investitori su idee teoriche e progetti interessanti.

I fondi erogati, si basano quindi su 'farei', 'proporrei', 'proverei', 'produrrei', quindi necessariamente accoppiati con il modo condizionale.

Capisci bene che un investitore, di qualsiasi natura esso sia, gradisce invece avere dati e numeri un po' più concreti in mano, a garanzia dei soldi che deve mettere sulla tua idea.

Gli 'incubatori', ossia realtà sviluppate dalle aziende che si associano in una specie di grande azienda finanziatrice di nuovi progetti, garantiscono fondi molto appetibili, però centellinati.

Non basta più un semplice render o delle analisi di mercato per farsi dare il finanziamento facile, e questo lo sai.

Il tuo compito è però quello di trovare fondi generali, e non necessariamente da incubatori.

Spesso, è necessario rischiare qualcosa di personale per ottenere uno scopo - ed un guadagno - superiore.

Qualsiasi sia la strada che tu sceglierai per ottenere i tuoi fondi, ricordati sempre che:

  • Devi ridare i soldi che ti hanno prestato
    A meno che tu non abbia ottenuto un finanziamento a fondo perduto (cosa divenuta ormai rara), i soldi che gli investitori hanno puntato su di te li dovrai ridare.
    L'alternativa è il fallimento, con tutte le conseguenze (anche penali) che la cosa comporta.
    Ricordati quindi sempre di fare un estimo reale e realistico della tua previsione di spesa, che sia coerente con la capacità di rimborso quando la tua azienda andrà a regime;
  • Nessuno ti da nulla per nulla
    Anche i tanto ricercati - spesso, bramati - fondi pubblici sono comunque pagati con i soldi dei contribuenti. Quindi, anche i tuoi.
    Sia la Repubblica Italiana che l'Unione Europea vogliono guadagnare dalla tua idea, e ricordati che loro guadagneranno comunque, anche se tu fallirai.
    Perché? Perché anche se fatturerai zero, dovrai comunque pagare la gestione dell'azienda ed i contributi minimi dei fondi pensionistici, oltre che altri balzelli vari.
    Sono costi incomprimibili, che vanno all'erario e a chi ti fornisce servizi per pagare l'erario (tipo il tuo commercialista).
    Ricorda quindi che ogni soldo che riceverai sarà perché qualcun altro ci guadagnerà.
    Così va il mercato, e dovresti proprio saperlo;
  • Devi farti bastare i soldi che ti hanno prestato
    Sembra ovvio, ma hai già redatto il tuo bilancio di previsione?
    Non ti basta solo una bella idea per partire, ti servono forniture, logistica ed uomini!
    Anche per il più semplice progetto digitale, ti servono soldi per pagare programmatori, designer e analisti.
    Assicurati quindi che il tuo budget sia effettivamente congruo per pagare almeno i primi due anni d'esercizio, in cui - a meno di casi eclatanti - guadagnerai ben poco.
Contattami e ti aiuterò con il tuo progetto!

3. Assicurati che la tua startup abbia gli uomini. Quelli giusti

I consigli ed i suggerimenti per la tua nuova startup

Avere idee è sempre ottimo, ma bisogna poi avere braccia per realizzarle.

E le braccia costano, soprattutto se sono specializzate.

E per idee complesse, ti servono sicuramente braccia molto specializzate.

Te ne sarai reso conto sicuramente, ma le risorse umane sono quello che permette a qualsiasi business di produrre e sussistere.

Hanno un costo, che qui in Italia è molto alto, in buona misura per via di un cuneo fiscale poco elegante e decisamente soffocante, specie se si tratta di colpire nuove imprese che, per ovvie ragioni, non possono contare su un ammortamento vantaggioso.

Quando progetti la tua idea, ricorda quindi sempre che:

  • Più specializzazione, più costi
    Figure altamente specializzate costano molto più che figure non specializzate.
    La specializzazione si considera sia formativa (titoli di studio, certificazioni, ecc ecc.) che operativa, cioè gli anni d'esperienza effettiva.
    Per farti ben capire: un programmatore con laurea, master e dieci anni di esperienza di costerà necessariamente di più di un eguale programmatore con meno esperienza e meno titoli.
    Datosi che in Italia i contratti di lavoro sono ancora segmentati in livelli e tipologie, la manodopera qualificata ti costerà un livello superiore, della stessa tipologia contrattuale e a parità di monte ore, di una manodopera meno qualificata;
  • Le risorse umane costano molto di più all'avvio
    Quando assumi una risorsa o recluti un collaboratore, ricorda sempre che esso ti costerà molto più all'inizio, poiché la spesa sarà immediatamente messa a bilancio, mentre il lavoratore ci metterà un po' a carburare col nuovo lavoro e a produrre a regimi ottimali.
    Il tuo scopo è semplice: se paghi una risorsa X, vuoi che ti renda almeno il tripo, sennò l'assunzione sarà stata solo un suicidio economico.
    Considera quindi che tale redditività produttiva non sarà immediata, poiché i lavoratori non sono macchine: devono integrarsi con il team esistente, devono capire da chi prendere ordini e, soprattutto, devono imparare come eseguirli. Ed ogni realtà è differente dall'altra;
  • Dovrai pagare degne cifre all'INPS
    Di qualsiasi natura fiscale sia la tua società, dovrai versare all'INPS un grosso tributo economico, che ti risulterà la parte più pesante di tutto il tributo fiscale almeno per i primi tempi d'esercizio.
    Solo per la tua azienda, che sia una Snc, una Srl oppure anche una semplice ditta individuale, dovrai dare all'INPS i contributi di base trimestrali (anche se fatturerai zero), più oltre il 24% sull'eccedenza del fatturato di base e, ovviamente, dovrai versare i contributi previdenziali per ogni tuo dipendente.
Contattami e ti aiuterò con il tuo progetto!

4. Assicurati che la tua startup abbia il mercato giusto

I consigli ed i suggerimenti per la tua nuova startup

Ok, hai il prodotto, hai i fondi, hai anche gli uomini giusti.

Sei pronto per lanciare la tua startup di gran carriera nella giungla degli affari, e hai anche progettato un'aggressiva campagna promozionale, pronta ad invadere Facebook e Google Ads, ma...

Ma sei sicuro di avere il mercato corretto?

Il tuo prodotto in che fascia di prezzo di colloca rispetto alla concorrenza?

Che tipo di strategia hai deciso, di penetrazione o di selezione?

I tuoi principali competitors, che magari sono sul mercato da molto più tempo di te, staranno lì a farsi menare, oppure controbatteranno la tua strategia?

Sono tutte domande a cui non devi per forza avere una risposta - in molti casi, è impossibile averla per tempo - ma che almeno ti devi obbligatoriamente porre già in fase d'ideazione della tua campagna di distribuzione e promozione.

Il mercato c'è sempre a prescindere dal livello d'inflazione di un prodotto, ma serve il mercato giusto per fare soldi, e tu devi necessariamente puntare a quello.

La tua startup non ha speranze di sopravvivere se non tenta d'aggrapparsi agli unici appigli che trova a portata di mano nel muro quasi a specchio dell'offerta: non è detto che tu debba afferrare ogni singolo frontone di roccia, ma almeno devi sapere dove puoi trovarlo!

Quindi, per riuscire a conquistare il giusto mercato ricorda che:

  • La tua azienda è giovane, e deve imparare
    Non peccare di superbia o di strafottenza, anche se il tuo prodotto è di eccezionale qualità: c'è sempre da imparare da chi sta sul mercato di te da più tempo.
    Valuta, analizza e studia la concorrenza: magari ha adottato soluzioni per risolvere problemi che ti stanno facendo penare, che puoi implementare anche tu.
    Se il prodotto che vendono i tuoi concorrenti è similare, similari saranno anche le eventuali problematiche e soluzioni;
  • Devi scegliere tra penetrazione o selezione
    Il tuo prodotto si deve sempre collocare in un range, con un target specifico.
    Tale target può essere ampio o di nicchia, ma deve comunque essere ben definito.
    A seconda del target, dovrai quindi scegliere la strategia distributiva: vuoi premiare e promuovere la diffusione massima, oppure vuoi fare scrematura tra i tuoi clienti?
    Per prodotti di largo consumo e di basso costo, la penetrazione è solitamente la scelta migliore; viceversa, per prodotti premium, la selezione è spesso preferita.
    Scegli in libertà la tua strategia, ma ricorda che una volta avviato il meccanismo del marketing e della promozione, è difficile e molto costoso tornare indietro e cambiare idea, quindi pensaci bene;
  • Devi essere in linea con il mercato
    Non tentare mai di vendere un prodotto fuori mercato, ad un prezzo irreale oppure con caratteristiche che il tuo target non gradisce.
    Ricorda che, per quanto la tua idea sia originale ed innovativa, deve soddisfare la richiesta dei consumatori. Se essa non c'è, non c'è neppure il business.
    Fai quindi attenzione al prezzo di lancio, a quello di listino e alle caratteristiche che la media dei potenziali consumatori ti comunica di gradire.

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Mi occupo di avvio nuove aziende in ambito digital, fund raising e promozione da oltre 15 anni, e sono pronto ad ascoltarti e a mettere le mie conoscenze al servizio del tuo business.

Non posso prometterti di farti avere con certezza quel finanziamento a cui aspiri, ma possiamo provare a stilare assieme una strategia per ottenerlo.

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Ho smontato il mio primo calcolatore elettronico a 9 anni, e miracolosamente sono riuscito a rimontarlo più o meno funzionante.
A 10 anni volevo essere Haran Banjo, a 40 mi sono accontentato di essere riuscito a divenire me stesso.
Non tutto si può vendere grazie al marketing, ma di certo senza il marketing niente si può vendere.
La buona promozione parte da un buon prodotto, al quale non si deve mai rinunciare.
Milano non è una città, è un bel vestito: ti fa risaltare solo se sei tu ad avere eleganza.
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