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Indiana Jones e l'ultima crociata

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Titolo originale: Indiana Jones and the Last Crusade
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1989
Durata: 126 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,35:1
Genere: avventura, azione, commedia
Regia: Steven Spielberg
Soggetto: George Lucas e Menno Meyjes
Sceneggiatura: Jeffrey Boam
Produttore: Robert Watts
Produttore esecutivo: George Lucas e Frank Marshall
Fotografia: Douglas Slocombe
Montaggio: Michael Kahn e George Lucas (non accreditato)
Musiche: John Williams
Scenografia: Elliot Scott

Interpreti e personaggi

Harrison Ford: Indiana Jones
Sean Connery: Prof. Henry Jones
Alison Doody: Dott.ssa Elsa Schneider
Julian Glover: Walter Donovan
John Rhys-Davies: Sallah
Denholm Elliott: Prof. Marcus Brody
Michael Byrne: Col. Vogel
Kevork Malikyan: Kazim
River Phoenix: Indiana Jones da ragazzo
Robert Eddison: Cavaliere del Graal
Richard Young: Garth (Fedora)
Paul Maxwell: Panama
J.J. Hardy: Herman
Bradley Gregg: Roscoe
Marc Miles: Lo Sceriffo
Alexei Sayle: Sultano
Luke Hanson: Ufficiale SS al castello
Julie Eccles: Irene

Doppiatori italiani

Michele Gammino: Indiana Jones
Pino Locchi: Prof. Henry Jones
Isabella Pasanisi: Dott.ssa Elsa Schneider
Cesare Barbetti: Walter Donovan
Renato Mori: Sallah
Sergio Tedesco: Prof. Marcus Brody
Francesco Vairano: Col. Vogel
Nino Prester: Kazim
Fabio Boccanera: Indiana Jones da ragazzo
Giorgio Piazza: Cavaliere del Graal
Marco Mete: Garth (Fedora)
Sandro Sardone: Panama
Marco Guadagno: Herman
Vittorio Stagni: Roscoe
Manlio De Angelis: Lo Sceriffo
Franco Chillemi: Sultano
Max Turilli: Ufficiale SS al castello
Cristina Boraschi: Irene

Oggi hai perso ragazzo, ma non significa che debba piacerti.

Trama

Utah, 1912.
Un giovanissimo boy-scout chiamato Indiana, durante un'escursione nelle montagne con i suoi giovani amici scopre un gruppo di contrabbandieri, intenti a scavare in una grotta: i quattro briganti trovano proprio sotto i suoi occhi un preziosissimo cimelio spagnolo, ovverosia la croce d'oro di Francisco Vázquez de Coronado, dal valore intestimabile.

Indiana Jones da giovane
Il giovane Indiana, scout nel 1912

Convinto che un simile grande tesoro dovrebbe essere a disposizione di tutti in un museo, il giovane boy-scout ruba di nascosto il crocefisso, per darsela a gambe in una frenetica fuga, inseguito dai bricconi.
Dopo essere salito sul tetto di un treno del circo, e dopo essere finito in un rettilario interamente ricoperto da serpenti, Indiana riesce a sfuggire ai suoi inseguitori e a tornare a casa, solo per avere un'amarissima sorpresa: lo sceriffo del posto arriva proprio con i trafugatori, che però risultano regolarmente testimoni del 'furto' della croce perpretato dal ragazzo, ai danni di un distinto signore (evidentemente il mandante della combriccola, ed in combutta con lo sceriffo).

La croce di Coronado
La preziosa croce di Coronado

Il ragazzo è quindi costretto ad igoiare la sconfitta, ma prima di andarsene il capo dei trafugatori, rimasto piacevolmente impressionato dall'energia e dallo sprezzo del pericolo del biondo scout, gli dona il suo cappello borsalino, esortandolo a non arrendesi di fronte alle disfatte.

Indiana Jones cresciuto, ancora a caccia della croce di Coronado
Un Indiana Jones ormai adulto, ma sempre a caccia della croce di Coronado

Costa portoghese, 1938.
Ventisei anni dopo tale accadimento, il ragazzo ormai diventato un uomo di quarant'anni (sempre con lo stesso cappello) è su una barca nel mare in tempesta, ancora alle prese con la croce di Coronado, ed ancora faccia a faccia con lo stesso delinquente di quando era giovanotto.

Tutto ciò è intollerabile!

Dopo una violenta colluttazione, Henry Walton "Indiana" Jones Jr. (Harrison Ford) riesce a far saltare in aria la barca, e con lei anche il malvagio ricettatore criminale, potendo finalmente riprendersi la preziosa croce, per donarla a Marcus Brody, che la metterà in bella vista nella sezione spagnola del suo museo.
Poco dopo aver consegnato il cimelio a Marcus Brody (Denholm Elliot), Jones è avvicinato da misteriosi figuri, che lo portano senza troppi giri di parole in un lussuoso appartamento in un grattacielo, dove conosce Walter Donovan (Julian Glover), un facoltoso magnate americano che sta finanziando un ambizioso piano di recupero della più ricercata delle reliquie: il Santo Graal, la coppa dove Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue del Cristo, che la leggenda vuole possa donare la vita eterna a chiunque ne beva, e che è stata bramata per secoli ma mai ritrovata da nessuno.

Walter Donovan
Walter Donovan, il ricco magnate intenzionato a recuperare il Graal

Donovan è riuscito ad entrare in possesso di un antico manoscritto dove si narra la leggenda di tre fratelli crociati che riuscirono, secoli addietro, a ritrovare il calice divino, ed è riuscito a trovare anche parte di una lapide incisa, dove viene indicato esattamente il Graal.
Purtroppo la pietra è incompleta, e l'uomo a capo della spedizione di Donovan, estremamente vicino al ritrovare l'altra parte con le indicazioni dove trovare la coppa del Cristo, è sparito nel mistero a Venezia, lasciando le ricerche incomplete proprio quando si era vicinissimi alla meta.

Noi non seguiamo mappe di tesori nascosti e la X non indica, mai, il punto dove scavare.

Donovan vuole quindi il professor Jones come nuovo capo delle ricerche e, quando questi lo avverte che dovrebbe invece rivolgersi a suo padre, da sempre ossessionato col Graal, Donovan comunica la scioccante verità: è proprio suo padre che è sparito, e con lui le tracce per ritrovare la sacra coppa.

La bella Elsa Schneider
Elsa Schneider, la bella archeologa austriaca

Indiana quindi decide di accettare la proposta di Donovan e, assieme a Brody, parte alla volta di Venezia, dove li attende la dottoressa Elsa Schneider (Alison Doody), aiutante del padre di Indy ed esperta archeologa austriaca.

Marcus? Vuoi scherzare? Lo conosci Marcus! Una volta si è perso addirittura nel suo museo!

Assieme riescono a trovare, nelle catacombe di una chiesa sconsacrata e riconvertita a biblioteca, lo scudo di uno dei fratelli della leggenda del Graal, che è la copia esatta della tavola danneggiata ritrovata da Donovan: il Graal si trova nella gola della luna crescente, vicino ad Alessandretta.

La biblioteca di Venezia
La chiesa sconsacrata e convertita a biblioteca
Indiana Jones alla caccia della tomba del cavaliere
L'interno della chiesa sotto la quale riposa uno dei tre fratelli scopritori del Graal

Scampati all'attacco di una misteriosa confraternita che vuole preservare l'integrità e la segretezza del Graal (la "Fratellanza della Spada Cruciforme"), Indy scopre dal loro capo Kazim che il padre è tenuto prigioniero non di meno che dai nazisti, nel castello di Brunwald in Austria, proprio al confine con la Germania.

Il castello di Brunwald
Il castello Brunwald

Arrivati al castello, fortificato dai tedeschi, Indy scopre che Elsa è in realtà una doppiogiochista al soldo dei Terzo Reich, e che anche Donovan è stato reclutato dal Fuhrer per recuperare il Santo Graal.
Scoperto l'inganno, e scoperto anche che l'unica cosa che vogliono i tedeschi da lui è il prezioso libretto degli appunti del padre - che saggiamente gli ha spedito per non farselo trovare addosso - Indiana riesce a recuperare il suo genitore, che scopriamo essere il professor Henry Jones Senior (Sean Connery).

Henry Jones padre
Il professor Henry Jones Senior, papà di Indy

Perduto il libretto di papà Jones, trafugato dai nazisti, Indy riesce comunque a scappare con Jones Senior dal castello, in una spettacolare fuga a cavallo di un sidecar.
Costretto a puntare su Berlino per riprendersi il libretto da Elsa, Indiana si trova faccia a faccia addirittura con Hitler, che lo scambia per un generale suo esaltato sostenitore.

La fuga dei due Jones
La fuga dei due Jones dai nazisti

Riusciti ad infiltrarsi a bordo di uno Zeppelin, i due Jones sono presto scoperti dai nazisti, con cui ingaggiano addirittura una battaglia aerea su un biplano da guerra.

Battaglia area contro i nazisti
Battaglia aerea per papà e figliolo

Arrivati in Egitto, scoprono da Sallah (John Rhys-Davies), l'amico compagno di Indy di tante avventure conosciuto nel primo episodio, che Marcus Brody, a cui Indy aveva affidato la mappa per raggiungere il Graal, è stato rapito dai tedeschi, che lo hanno in ostaggio e che sono riusciti anche a farsi dare una scorta armata - con tanto di carro corrazzato - dal capo della Repubblica di Hatay.

Marcus Brody arrivato in Egitto
Sallah accoglie Brody in Egitto

Sallah ed Indy ingaggiano quindi un furioso scontro con le truppe tedesche, che comunque riescono a raggiungere l'entrata del tempio dove è custodito il Santo Graal prima di loro.
Ma Donovan ed i nazisti sono però bloccati dai tre trabocchetti messi a guardia del Graal, mortali per ogni profanatore, che Jones Senior ha scupolosamente annotato nel suo libretto.

Il tempio dove è custodito il Graal
La fantastica Petra, dove Speilberg ha ambientato la fine del film

Visto l'empasse e per costringere Indy ad andare a recuperare il calice per lui, Donovan spara in pancia al vecchio Jones, lasciandogli così pochi minuti di vita: solo il Santo Graal, con i suoi supposti poteri curativi, potrà salvarlo.

Donovan costringe Indiana a prendere il Graal
La resa dei conti tra i nostri eroi e Donovan

Indy è quindi costretto ad affrontare uno ad uno i mortali trabocchetti, che supera grazie alle indicazioni presenti sul libretto del padre.

Indiana Jones supera i trabocchetti a guardia del Graal
Indy supera i trabocchetti a guardia del Graal grazie al libretto del padre

Alla fine del pericoloso sentiero, Jones Jr. s'imbatte in un vecchissimo cavaliere, armato di tutto punto, che tenta subito di sfidarlo a duello, venendo però facilmente sconfitto per l'elevatissima età.
È uno dei tre fratelli che giurarono di ritrovare il Graal durante la prima crociata, scelto dagli altri due come custode eterno del calice perché il più valoroso della famiglia.

Il cavaliere a guardia del Graal
Il cavaliere secolare a guardia del Graal

Grazie al dono della vita eterna che dona il Graal, è sopravvissuto in preghiera per oltre settecento anni, in attesa di un altro cavaliere che, sfidandolo e vincendolo a duello, lo avrebbe sostituito come guardia della sacra reliquia.
Indy non fa in tempo a spiegare al cavaliere quanto sta succedendo che Donovan, seguito da Elsa, irrompe nel piccolo tempio, bramoso di ottenere finalmente la tanto agognata vita eterna.
C'è però un'ultima prova da superare: il vero Graal è confuso tra tante altre coppe e piatti, alcuni riccamente decorati, e solo quello vero donerà la vita eterna a chi ne berrà, mentre quello falso invece toglierà tutta la vita rimasta.

Walter Donovan si appresta a bere dal finto Graal
Il malvagio Donovan si appresta a bere dal falso Graal

Non essendo un archeologo e non avendo alcuna conoscenza storica sull'aspetto del vero Graal, Donovan lascia che sia Elsa a scegliere per lui, e la bella archeologa austriaca sceglie di proposito una delle coppe più sfarzose e ricche presenti nell'offerta.
Brindando all'enormemente bramata vita eterna, Donovan brinda dal calice, ma è un brindisi ben presto amaro: in pochi secondi il malvagio magnate invecchia talmente tanto da essere ridotto ad un cumulo di ossa e polvere, in un'orribile fine che attende tutti quelli che scelgono male la coppa del Cristo.

Walter Donovan ucciso dal falso Graal
L'orribile morte di Donovan

Morto Donovan, tocca ad Elsa ed Indy scegliere nuovamente, e l'austriaca suggerisce giustamente ad Indiana che il vero Graal non dovrebbe essere d'oro; tra le tante coppe, Indiana ne nota una in legno, piuttosto povera e dismessa, fatta da un falegname: è il vero Graal, e per sincerarsene prima di portarlo al padre beve anche lui un sorso, uscendone illeso.
Il cavaliere però avverte il nostro eroe che il calice non dovrà mai oltrepassare il grande sigillo poco prima dell'uscita del tempio, perché questo è il prezzo - ed il limite - dell'immortalità che la reliquia offre.
I poteri del Graal si rivelano efficaci sul moribondo Jones, che è immediatamente guarito dalla ferita della pallottola, tornando in perfetta salute.

Henry Jones Senior finalmente può coronare il sogno della sua vita: il Graal è nelle sue mani!
Jones Senior è curato istantaneamente dal Graal

Quando tutto sembra andato per il meglio, però, l'avida Elsa arraffa il Graal, e lo porta ben oltre il sigillo imposto come limite dal cavaliere: ne consegue un violentissimo terremoto che inizia a far crollare tutto il tempio, che squarcia addirittura il pavimento, aprendo un'enorme voragine dove il Graal finisce, fermato da un piccolo appiglio.

La morte di Elsa
La morte di Elsa

Sebbene precariamente appesa ai bordi del dirupo, Elsa tenta lo stesso di provare a prendere il Graal, con Indiana che cerca disperatamente di tenerla per una mano; ma il suo peso è troppo forte, ed Indy non ce la fa più, implorando Elsa di tendergli l'altra mano, per poterla tirare su.

Indiana... Indiana, lascialo lì dov'è.

Purtroppo, la cupidigia della bella bionda, quasi arrivata a toccare il Graal, le risulterà fatale: cadrà miseramente nel burrone, nonostante il disperato tentativo di salvataggio di Indy che, in seguito ad una nuova violenta scossa tellurica, finisce a sua volta appeso al bordo della frana, nella stessa situazione in cui prima si trovava Elsa.

Indy tenra di recuperare il Graal
Indy tenta di recuperare il Graal

Stavolta è suo padre a prenderlo miracolosamente al volo, e la situazione si ripete: il Graal è lì a portata di mano, quella stessa mano che servirebbe a Jones Senior per tirare su suo figlio.
Chiamandolo finalmente "Indiana" e non più Junior, il vecchio Jones suggerisce a suo figlio di lasciare lì il Graal, perché ha perfettamente capito che quello è il suo posto.
Capendo che il recupero della reliquia è volutamente proibito da Dio, che agisce come fato, Indy si rassegna e, tendendo l'altra mano al padre, viene da questi tirato su in salvo.

Il cavaliere saluta i nostri eroi
Il cavaliere saluta gli eroi prima della distruzione del tempio

Prima di scappare dal tempio in distruzione, Jones Senior vede finalmente il cavaliere da lui tanto cercato, che saluta gli eroi per l'ultima volta, prima di morire - dopo settecento anni - avendo comunque compiuto il suo encomiabile lavoro.

Papà Jones svela a tutti la vera origine del soprannome del figlio
Papà Jones rivela l'origine del soprannome del figlio

Usciti dal tempio, ai nostri eroi non rimane altro che montare sui cavalli e tornarsene a casa, non prima però di venire a conoscenza, per bocca di Jones padre, che il soprannome "Indiana" del figlio è derivato dal cagnolone visto all'inizio del film, chiamato per l'appunto "Indiana".
Entusiasta per tutta l'avventura, che ha dimostrato senza dubbio quell'esistenza del divino da lui tanto auspicata, Marcus Brody incita i suoi amici a seguirlo, perché ormai "conosce la strada".

Gli eroi

Indiana Jones
Henry Walton "Indiana" Jones Jr. (1912)

Giovane boy-scout che scopre casualmente una banda di balordi mentre trafuga da una montagna la preziosa croce di Coronado, un cimelio del conquistatore spagnolo di intestimabile valore.
Riuscirà a sottrarre la croce ai ladroni e a fuggire dopo un'epica fuga, ma purtroppo si vedrà sottratto il prezioso manufatto dallo sceriffo, in combutta col mandante della spedizione.
Si ferisce sbadatamente al labbro maneggiando una frusta (che diventerà poi la sua arma) e acquista un vero e proprio odio - anzi, repulsione - verso i serpenti dopo che, per fuggire ai banditi, finire dentro un rettilario.
Al termine dell'avventura, riceve in dono un cappello Borsalino dal capo dei balordi, impressionato dall'audacia e dalla destrezza del giovane.
Si fa chiamare "Indiana" in omaggio al suo cane a cui è molto affezionato, un Alaskan Malamute.

Indiana Jones
Prof. Henry Walton "Indiana" Jones Jr.

L'archeologo più famoso del mondo torna dopo qualche anno dalla sua ultima grande avventura - in ordine cronologico - ovvero la ricerca dell'Arca dell'Alleanza. Stavolta, sarà trascinato (suo malgrado) in una missione tentata invano da secoli e secoli, ovvero quella della ricerca del Santo Graal, la coppa dell'ultima cena che raccolse il sangue del Cristo.
Al suo fianco troverà però il burbero ma divertente papà, anche lui professore - di quelli che non si vorrebbe mai avere come docenti, stando a quanto si dice - e che ha passato un'intera vita a raccogliere prove ed indizi sull'esistenza del Graal.
Dopo una serie di estreme avventure, anche stavolta braccato dai tedeschi della Germania nazista, riuscirà infine a mettere le mani sul vero Graal, ma capirà che è volontà divina che la coppa miracolosa non venga mai veramente ritrovata dagli uomini, che potrebbero usarla per fini malvagi.
In questo capitolo veniamo a sapere, grazie al flashback iniziale, che l'odio per i serpenti non è congenito nel ragazzo, ma è stato aquisito dopo un suo 'tuffo' in un rettilario, sfuggendo a dei briganti che stavano tentando di trafugare la croce di Coronado.
Altresì, veniamo a conoscenza anche dell'origine del suo soprannome "Indiana": era il nome del suo cane, amico inseparabile durante la sua giovinezza.

Prof. Henry Jones Senior
Prof. Henry Walton Jones

Padre di Indiana, che lui chiama sempre sistematicamente "Junior" (logico, considerando che hanno lo stesso nome) è un anziano ma ancora incredibilmente caparbio professore di letteratura medievale (di quelli tosti e cattivi, a giudicare da come lo dipinge il figliolo) che ha passato tutta la sua vita a cercare prove ed indizi sul Santo Graal, divenuto un po' la sua ossessione.
Al contrario del Jones Junior, non è affatto un uomo d'azione, ma un "topo da biblioteca", sebbene poi dimostri un coraggio eccezionale nel corso del film.
Vedovo della mamma di Indy, che gli ha tenuto nascosta la sua malattia per non disturbarlo nelle sue ricerche, non ha propriamente un rapporto idilliaco col suo discendente, tant'è vero che i due non si parlano da molto tempo.
Grazie ad i suoi studi sul Santo Graal verrà ingaggiato da Donovan come capo spedizione per il suo recupero, non sapendo che il magnate americano fosse in combutta con i tedeschi.
Rapito a Venezia dai nazisti, per attirare Jones Jr. e rubargli il prezioso libretto - dal papà opportunatamente spedito in America - verrà salvato da Indy con cui incomincerà il viaggio per recuperare il calice del Cristo.
Verrà gravemente ferito da Donovan nel tempio d'ingresso alla caverna dov'è custodito il Graal, ma guarirà grazie ai poteri rigenerativi della coppa.
Corona il sogno della sua vita ritrovando la reliquia, ma è saggio abbastanza da capire che il posto di un tale, potentissimo manufatto non è nelle mani dell'uomo, e quindi consiglia il figliolo di farlo sprofondare nella terra, assieme all'ultimo dei suoi custodi e a tutto il tempio.
Come tutti i componenti della famiglia Jones, anche il vecchio Henry ha un odio particolare per una specie di animali: i ratti.
Similarmente al figliolo, si dimostra anche lui un discreto 'american lover', portandosi a letto la bella Elsa Schneider prima di Indy.

Dr.ssa Elsa Schneider
Dr.ssa Elsa Schneider

Bellissima e furbissima archeologa austriaca, incaricata da Donovan come assistente a Jones padre nella spedizione di recupero del Graal.
Flirta e si accoppia senza problemi sia con il papà che con il figlio, del quale comunque si invaghirà.
Si scoprirà essere in combutta con i nazisti, tradendo i due Jones e guidando Donovan alla gola della luna crescente, luogo di custodia del Graal.
Cambierà ancora bandiera alla fine del film, quando tradirà Donovan e, di fatto, lo ucciderà consigliandogli la coppa del Graal falsa, che lo porterà ad un'orribile morte.
Fedele solo ai suoi interessi e non a quelli di Hitler, la sua avidità la porterà a morire tentando di recuperare la coppa del Cristo, finita - per sua colpa - sul ciglio di una crepa.

Marcus Brody
Marcus Brody

Direttore del museo con cui Indy collabora - e a cui Donovan elargisce sempre generosissime donazioni - è un gentiluomo inglese da tempo ormai trapiantato in America, che conosce sin da piccino Indy e che è anche molto amico di Henry Senior.
Distinto, coltissimo ma dannatamente goffo ed impacciato (è arrivato a perdersi nel suo stesso museo), per confondere i tedeschi viene falsamente dipinto da Indy come un eccezionale avventuriero poliglotta, esperto nell'arte del camuffamento e con amici e connessioni in tutto il mondo. Ovviamente, verrà facilmente catturato dai tedeschi quasi subito, nonostante il tentativo di soccorso di Sallah.
Troverà anche lui l'illuminazione dopo aver scoperto il Graal e, sebbene anziano, dimostrerà che tutta l'avventura gli ha fatto ritornare una carica d'entusiasmo considerevole.

Marcus Brody
Sallah

Vecchio amico di Indy, compagno di mille avventure compreso il recupero dell'Arca dell'Alleanza, avvenuto nel primo capitolo della saga.
Ritorna nel terzo film per aiutare, purtroppo senza successo, l'imbranato Marcus Brody, che verrà comunque catturato dai nazisti.
Assieme ad Indy, organizza il salvataggio di Jones Senior e Brody, ed assisterà pure lui al finale dell'avventura, vedendo con i suoi occhi i favolosi poteri curativi del Graal.
Se la ride di gusto quando scopre, per bocca di papà Jones, che il soprannome di Indiana deriva da un cane.

Gli artefatti presenti nel film

La croce di Coronado
Croce di Coronado

Preziosa croce d'oro appartenuta al conquistatore Francisco Vázquez de Coronado, che un giovanissimo Indy scopre mentre viene trafugata da una banda di 'tombaroli' nello Utah.
La preziosa croce è di totale finzione, ma il buon (si fa per dire) Coronado esistette veramente, e fu un ottimo esploratore, uno dei primi ad addentrarsi nell'entroterra dei moderni Stati Uniti d'America, nonché uno dei primi europei in assoluto a risalire il fiume Colorado.

La croce di Coronado
Santo Graal

La mistica e leggendaria coppa (o piatto) dove il mito canonico racconta che Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue del Cristo durante la sua crocifissione.
L'essere venuto a contatto con il sangue divino avrebbe, sempre secondo la leggenda, donato al piatto o coppa poteri altrettanto divini, tra i quali donare l'immortalità a chiunque beva dalla reliquia.
Secondo altri miti, il Graal sarebbe il piatto dove Gesù consumò la sua ultima cena prima della crocifissione, e spesso le due leggende convivono in una sola, con il Graal che funge sia da piatto di portata che da contenitore del sangue dell'Unto.
La leggenda non ha alcun fondamento, e difatti né i vangeli canonici, né quelli apocrifi ne parlano. Se ne comincia a parlare solo a partire dall'XI secolo d.C., quindi in epoca medioevale, e la leggenda letteraria cristiana ha molte analogie con uno dei tanti miti celtici, anch'esso riguardante un piatto od una coppa dai poteri ultraterreni.
Da ciò sono scaturite una serie impressionante di fiabe, racconti e miti minori vari (si pensi al Percival, ad esempio).
Nel film, il mito del Graal coincide con il mito canonico: è una coppa di legno rivestita presumibilmente d'ottone, semplice ed abbastanza povera.
È custodita in un tempio vicino ad Alessandretta, ed è sorvegliata notte e giorno da un antico cavaliere crociato, ultimo rimasto di tre fratelli che veglia sulla reliquia da oltre settecento anni.
La coppa ha straordinari poteri curativi: riesce a guarire una mortale ferita e garantisce davvero l'immortalità - ma non l'eterna giovinezza - a patto però di non uscire dal tempio dov'è custodito.

Sviluppo e produzione

Sean Connery e Harrison Ford sono i 'ragazzi Jones'
Sean Connery e Harrison Ford sono i 'ragazzi Jones'

Inizialmente pensata dallo stesso George Lucas come trilogia, la saga dell'archeologo più affascinante del mondo raggiunge, col terzo episodio, il massimo della popolarità e del successo.
Dopo l'ottimo riscontro di pubblico, ma con critica divisa, di "Indiana Jones e il tempio maledetto", Steven Spielberg decise di mantenere la promessa fatta all'amico Lucas di completare la trilogia, allo stesso tempo cercando di farsi in qualche modo 'perdonare' per il secondo film, da entrambi i registi ritenuto eccessivamente macabro.
Inizialmente, Lucas aveva in mente ben altre sceneggiature per l'opera: l'idea del castello infestato in Scozia, scartata per il secondo film, fu in parte ripresa dallo sceneggiatore, che avrebbe voluto ambientare l'inizio della ricerca del Graal proprio in nordica terra britannica, per proseguire poi in Africa.
Secondo le prime stesure della trama, ci sarebbero dovuti essere due Graal: uno di origine pagana, ed uno effettivamente di origine cristiana, in grado di garantire l'immortalità.
Spielberg però non condivise l'idea, ritenendola troppo esoterica, e simile al film "Poltergeist".
Venne allora stesa una seconda sceneggiatura, intitolata "Indiana Jones e il Re Scimmia", basata sul mito di Sun Wukong, il terribile scimmiotto di pietra famosissimo nell'est asiatico e protagonista del libro di fiabe "Viaggio ad Ovest".
Il Graal sarebbe stato sostituito con la leggendaria 'fonte della giovinezza', ed Indiana sarebbe addirittura dovuto morire, per poi essere resuscitato dal Re Scimmia in persona.
I cattivi sarebbero dovuti essere ancora i nazisti, anche loro alla ricerca della miracolosa fontana, ed uno di essi sarebbe dovuto essere il Sergente Gutterbuhg, un cyborg dotato di un braccio meccanico.
Ancora, sarebbe stata introdotta una feroce tribù cannibale dello Zambesi, e sarebbe dobuto apparire anche l'icona Toshiro Mifune, nel ruolo di un pirata.
Tutto ciò non piacque però a Spielberg, e neppure il cambio radicale della trama, portando il Re Scimmia come cattivo principale, riuscì a far piacere la cosa al regista.
La scrittura della sceneggiatura quindi non fu affatto facile, e richiese così tanto tempo che, nel mezzo, Spielberg potè girare i film "Big" (remake americano più o meno ufficiale di "Da grande" di Renato Pozzetto) e il pluri-premiato "Rain Man" con Dustin Hoffman.
Fu Spielberg stesso a suggerire a Lucas l'introduzione del personaggio di Henry Jones Senior e, anche se all'inizio Lucas fu abbastanza dubbioso sull'effettiva utilità della cosa, finì col tempo per accettarla, soprattutto dopo che il casting propose a Sean Connery la parte.
Ritornò anche l'idea del Graal come cimelio da ritrovare, escludendo però la parte del castello infestato da fantasmi nella Scozia.
Sia Lucas che Spielberg, entrambi scout da giovani, concordarono con l'idea di aprire il film con un flashback del giovane Indiana, a caccia della fittizia croce di Coronado.
A conti fatti, se si considera che Lucas e Spielberg cominciarono a lavorare sulla trama dal 1985 circa, solo la storia richieste ben tre anni per essere progettata.
Le riprese cominciarono nel maggio del 1988 nel deserto di Tabernas, in Spagna e si conclusero in Texas all'inizio del 1989.
Furono iniziate le proiezioni negli USA nell'estate del 1989, mentre in Italia arrivò (come da vecchia tradizione, non più usata) qualche mese più tardi, verso Natale.

Richiami e marchio di fabbrica

Steven Spielberg filma il terzo capitolo della serie
Steven Spielberg firma la trilogia, e mantiene la promessa fatta al suo amico George Lucas

La stesura della sceneggiatura così travagliata fece paradossalmente un gran bene al risultato finale della pellicola, che viene ricordata forse come la più bella di tutta la saga di Indy.
Il rapporto padre-figlio, particolarmente caro a Spielberg, qui viene arricchito con una sontuosa intepretazione di Sean Connery, che si immedesima nella parte in maniera esemplare, diventando subito un beniamino dei fan e donando a tutto il film una grande dose di humor ed ironia.
La reliquia da trovare è un classico della letteratura mistica sin dal medioevo: il Santro Graal, ovvero la presunta coppa (o piatto) con cui Gesù di Nazaret avrebbe celebrato la sua ultima cena, ed in cui sarebbero state raccolte da Giuseppe d'Arimatea alcune gocce del suo sangue durante la crocifissione.
Il luogo scelto dalla produzione per inscenare il tempio che custodisce la coppa è la famosissima ed antichissima città di Petra, in Giordania, e nello specifico il tempio di El Khasneh.

Petra, il sito archeologico dove è ambientata la parte finale del film
La meravigliosa Petra, città quasi totalmente scavata nella roccia ed un tempo capitale dei Nabatei

La storica capitale dei Nabatei, per la sua meravigliosa architettura scolpita nella roccia, funge da ambientazione eccellente per la storia, e il rapporto con la produzione del film fu di mutuo beneficio: prima della pellicola, il sito archeologico di Petra era visitato da poche migliaia di persone l'anno, ma dopo l'uscita del film i turisti arrivarono ad essere oltre un milione.
Come nemici principali, sono presenti ancora una volta i nazisti della Germania di Hitler; Hitler che fa anche una tragicomica comparsata verso metà film, quando ironicamente firma il libretto d'appunti di Jones Senior, credendo Indy un suo ammiratore.
Per il resto, c'è sempre la grandissima azione ed avventura della saga: improbabili folli corse con i motoscafi, scontri a cavallo con i carri armati, girandola di colpi di scena e girandola pure di Paesi visitati, partendo dagli Stati Uniti d'America e passando anche per l'Italia, nello specifico a Venezia.

Accoglienza

la recensione del film indiana jones e l'ultima crociata

Il film fu un successo strepitoso: oltre 470 milioni di dollari incassati nei botteghini di tutto il mondo, per un risultato eccezionale, superiore anche al primo, storico, capitolo della saga.
L'interpretazione del grande Sean Connery venne osannata, e fu considerata come una delle chiavi del successo della pellicola.
Vinse un Oscar per il miglior montaggio sonoro, e fu acclamato sia dal pubblico che, caso raro in un prodotto non di nicchia, anche dalla critica.
Contrariamente alla comune regola di marketing, che vuole veder sfruttato il brand vincente sino allo stremo - soprattutto, battendo il ferro finché è caldo - il lungometraggio fu per tantissimi anni l'ultimo della saga, giacché Spielberg e Lucas considerarono più o meno concluso il loro lavoro su Indy.
Dovranno passare ben 19 anni prima di rivedere il sodalizio di nuovo all'opera, con "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo".

Videogiochi dedicati

La copertina de "Indiana Jones e l'ultima crociata"
La copertina della versione MS-DOS

Contemporaneamente all'uscita del film, la LucasArts, storica e favolosa casa di produzione di videogame di George Lucas, commissionò a Ron Gilbert, il padre di tante stupende avventure grafiche che allietarono la giovinezza di milioni di persone in tutto il mondo, un veideogioco tie-in basato sul terzo film della serie di Indy.
La richiesta risultò quantomeno bizzarra, considerando che fino a quel momento Lucas stesso aveva fatto vieto ai programmatori della sua casa di produzione di utilizzare i marchi di "Star Wars" e "Indiana Jones", per via della tecnologia di programmazione dell'epoca, considerata ancora primitiva, ed anche per non strozzare sul nascere le idee originali del suo team di sviluppo, sforzandolo così sempre a trovare nuove soluzioni (e produzioni).
Dovendo quindi adattare una sceneggiatura esistente ad un videogioco ed essendo specializzati in avventure grafiche, i ragazzi di Gilbert idearono quella che è senza alcun dubbio una delle più felici e frizzati storie 'punta e clicca', dove i classici enigmi e misteri da risolvere con la logica sono intervallati da vere e proprie sequenze di pura azione, così inusuali in una produzione di quel genere.
Il risultato è ottimo sotto tutti gli aspetti: l'avventura si lascia giocare che è un piacere, e risulta fedelissima al film, anche senza scadere nel noioso e nel già visto.
La grafica per l'epoca è fantastica: fu deciso uno sviluppo esclusivamente per processori a 16 bit, e questo permise di 320X200 px con una palette di 16 colori, decisamente migliore della canonica e limitante 160X200 (obbligatoria con sistemi a 8 bit come il Commodore 64 e l'Apple II).
Le animazioni sono incredibilmente fluide e realistiche - sempre tenendo conto l'hardware del periodo - e molto è merito di Steve Purcell (famoso per aver poi ideato la saga di "Sam & Max").
Un anno dopo la pubblicazione della prima edizione, la LucasArts mise in commercio anche una versione migliorata a 256 colori, che sfruttava appieno le nuove grafiche VGA che si stavano affacciando nel mondo dell'informatica di inizio anni '90.
L'interfaccia grafica è garantita dal motore SCUMM, e fu commercializzata per architetture Intel X86 e Sistema MS-DOS, Atari ST, Amiga e Macintosh.
Se volete provare questa fantastica avventura ma non avete l'hardware originale adatto, oppure volete rigiocarvela, potete scaricarvi la versione digitale a 256 colori per Windows e OS X, disponibile per il download su Steam per poco prezzi (meno di 6 Euro).


L'altra soluzione, gratuita e totalmente legale se avete ancora i floppy od il CD originale del gioco, è quella di usare l'emulatore SCUMMVM, disponibile per qualsiasi Sistema Operativo attualmente in uso (anche per dispositivi mobili).
Grazie a SCUMMVM, potrete giocare il gioco in maniera perfetta, assaporando facilmente la vera essenza originale dell'opera, anche a tanti anni dalla sua uscita.
Vale la pena ricorda che l'emulazione non è di per sé stessa un reato, e non è tout-court pirateria: è perfettamente legale se possedere le copie (e quindi le licenze) originali delle opere che intendete emulare.

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Giorgio Fiorini
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